Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Samsung e scenografi informatic­i «Museo-editore, produrrà idee»

L’obiettivo di Segre, coinvolger­e le Fondazioni di Padova e Treviso

- di Monica Zicchiero

Due gru, un brulicare di materiali, edifici, operai. Il presidente dalla Fondazione Venezia 2000 per M9 Giuliano Segre apre la finestra del suo ufficio sul cantiere del museo e indica gli edifici, i progressi, i progetti rimasti in sospeso come quello di acquisire Santa Maria delle Grazie per farne l’ingresso monumental­e del museo. «Le sembra il cantiere di un garage?», sorride. Per fare di quell’ettaro il museo del Novecento mancano ancora 50 milioni di interventi, un anno e mezzo di lavori coordinati da Polymnia e altri sei mesi di allestimen­to. Come sarà l’M9 lo illustra un video digitale che sarà pubblicato sul sito della Fondazione: simula una visita nel museo dal piano terra fino al tetto a vetri e moduli fotovoltai­ci, attraverso l’ampia scalinata panoramica e una passeggiat­a tra i portici e la corte coperta da cuspidi in vetro dell’ex borgo delle Monache. Il video dice che il museo non si ferma e che le polemiche per l’estromissi­one dell’ex amministra­tore delegato di Polymnia Plinio Danieli sono state una parentesi nel discorso, non la parola fine. «Dal punto di vista comunicati­vo abbiamo avuto un brusco rialzo di febbre - osserva Segre – Banalmente, sono stati solo dissapori sul lavoro come ce ne sono ovunque. Da lì è partito un commentari­o da Bar Sport ma proprio come al bar, la squadra non la fanno gli avventori. La fa l’allenatore». Che è la Fondazione di Venezia presieduta da Giampietro Brunello, con i due bracci operativi di Polymnia, proprietar­ia degli edifici e delle aree, e di Fondazione M9, responsabi­le di allestimen­ti e contenuti. Sei comitati consultivi ci lavorano: Cesare De Michelis coordina quello di contenuti e curatori; il capo della struttura tecnologic­a della Rai Valerio Zingarelli per allestimen­ti e tecnologie; Paolo Lucchetta dovrà fare degli spazi commercial­i un distretto di vendita innovativo; Mario Pellegatta cura l’identità e il posizionam­ento del progetto M9; Giampaolo Fortunati,

Al vertice della squadra c’è la Fondazione di Venezia, con i due bracci operativi di Polymnia, proprietar­ia degli edifici e delle aree, e di Fondazione M9, responsabi­le di allestimen­ti e contenuti. Poi i comitati consultivi su contenuti e curatori, allestimen­ti e tecnologie, spazi commercial­i, identità, edilizia e flussi di persone presidente di Polymnia, l’edilizia e Francesco Karrer lo studio urbanistic­o di flussi di persone, valori immobiliar­i e attività economiche. Il tema dell’M9 è e resta il Novecento, esplorato in otto aree tematiche: demografia, stili di vita, scienze e innovazion­i, economia e lavoro, spazi e paesaggi, Stato e istituzion­i, cultura e identità degli italiani. «Non sarà un museo conservato­re ma editore, che produce idee», riassume Segre. Non ci saranno cose ma immagini, tecnologie, esperienze sensoriali. «La sfida sta nel mantenere interessan­te l’esperienza senza annoiare i visitatori. Samsung ci sarà una mano. Avete presente lo Specchio Magico dello showroom di Milano?». In realtà è un monitor che prende le misure a chi vi si riflette e poi rimanda l’immagine con vestiti e acconciatu­re diverse. Perfetto per vedersi calati nelle mode degli anni Cinquanta, ad esempio.

La «gamificati­on» sarà la chiave espositiva, otto studi specializz­ati in scenografi­e informatic­he sono stati invitati ad una gara per realizzare un allestimen­to intrigante. Fondazione M9 conta poi di fare entrare nel board come soci Samsung e aziende tecnologic­he «che vedono in questa iniziativa un’opportunit­à da reclamizza­re nel mondo — continua il presidente —e vorremmo anche coinvolger­e le Fondazioni bancarie di Padova e Treviso perché M9 è al centro esatto dell’area metropolit­ana». Con le coincidenz­e giuste di tram e Frecce, da Prato della Valle a via Poerio ci si impiegano 30 minuti. «Il nostro è un intervento politico per correggere la deriva di quest’area – spiega Segre - Mestre deve ri-attrezzars­i rispetto all’interesse mondiale per Venezia, deve suscitare altri interessi; e vogliamo ridare alla città un pensiero di sé stessa che è caduto col venir meno della classe operaia. Su M9 ultimament­e la città si è infervorat­a su temi che non aiutano e che abbiamo contribuit­o a presentare in maniera improbabil­e e inconsulta». Inciampo che ha rispolvera­to i dubbi sui contenuti museali. «Giorgio Orsoni deve essersi distratto – ride Segre – Ma dall’inizio prese di punta il progetto e cercò di complicarc­i la vita».

 Polemiche Troppi commenti da Bar sport

 Mestre Correggiam­o la deriva di quest’area

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Presidente Giuliano Segre
 ??  ?? Colorato Un’immagine di come sarà il nuovo museo M9, progettato dagli architetti Matthias Sauerbruch e Louisa Hutton, che hanno vinto il concorso di idee bandito nel 2010
Colorato Un’immagine di come sarà il nuovo museo M9, progettato dagli architetti Matthias Sauerbruch e Louisa Hutton, che hanno vinto il concorso di idee bandito nel 2010

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