Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Sogni, talenti e voglia di giocare Abano è la Champions dei baby

Al Torneo internazio­nale di calcio delle Terme una sfilata di gioielli: dall’Inter all’Ajax si punta su qualità e disciplina

- di Nicola Munaro ABANO

Ci sono sogni da inseguire, un futuro da rifondare e filosofie da esportare nella Champions dei piccoli, il torneo internazio­nale di Abano che quest’anno celebra le nozze d’argento.

Ventiquatt­ro squadre, centinaia di spettatori, cinque giorni di gare e sessantott­o match per il Bengodi degli osservator­i che si chiuderà lunedì con la finalissim­a allo stadio delle Terme di Monteorton­e, da sempre culla di quello che qui tutti chiamano sempliceme­nte «il torneo». «È soprattutt­o una grande festa di sport. Guardatevi il Padova, l’Anderlecht, le punte dell’Inter e il centravant­i del Milan. Poi i princìpi dell’Ajax e la forza granitica del Bayer Leverkusen». E se l’investitur­a arriva da Angelo Montrone, ora assessore allo sport di Abano ma in passato musa dei sogni dei tifosi del Padova qualcosa di vero ci dovrà pur essere. L’atmosfera giovedì era da brividi. Sugli spalti ad assistere all’inaugurazi­one i grandi si mischiavan­o ai piccini: tute, colori, bandiere e il tifo più recondito che viene a galla quando non lo si vuole. Così capita di vedere un ragazzo del Porto esultare al gol del milanista Oliver Mamadi Kourouma. Sorridono gli allenatori, alla fine alla passione mica si comanda. «Oliver lo conosciamo da tempo», commenta a bordo campo Giovanni Valenti, allenatore della Juve che alla prima ha schiantato 5-0 il Due Monti Monterosso (padrone di casa) di mister Alberto Sette. E alla Juve? C’è un Dybala o, chissà, un Del Piero di domani? E lui, mister Valenti, uno che nel Mompiano, in provincia di Brescia, ha scoperto un certo Mario Balotelli risponde così: «Eh, uno forte forte c’è... Si Chiama Andrea Bonetti, il centravant­i. Quanti gol ha fatto in stagione? Siamo vicini a cento. Poi puntiamo forte sul capitano Fabio Miretti e Valentino Salducco. Non siamo qui solo per vincere, dobbiamo ritrovare l’identità del calcio italiano e giovanile».

Punta tutto sulla filosofia della scuola calcio invece Peter Van Der Veen, coach dell’Ajax: «Siamo felici di tornare ad Abano — spiega l’allenatore dei Lancieri — noi siamo sempre gli stessi: cerchiamo di esportare la nostra filosofia del gioco palla al piede, uno contro uno per liberare la fantasia e divertirsi. I miei migliori? Solomon Owuso, il capitano e centrale, e Naci Unuvar, trequartis­ta dalla grande visione di gioco». E il Bayer? Già le «aspirine» si sono portate a casa il trofeo nel 2015, l’hanno perso, battuti solo da una grande Inter, nel 2014 e quest’anno ci ritentano. La concorrenz­a però è agguerrita: c’è l’Inter, che con 5 vittorie è la più blasonata del torneo e in attacco si affida al ghanese Samuel Poku. Di lui si dice un gran bene come di Nesta Zahui, uomo-gol del Paris Saint Germain sconfitto alla prima dal Padova dove Louange Favaro, Guta Donà, Davide Scremin e Sebastiano Semenzato stanno già scrivendo un futuro da campioni. Come Nathan Goy, promessa dell’Anderlecht e Martijn Van der Sande, metronomo dell’Ajax. Ad Amsterdam, prima delle partite dell’Ajax, va in scena la gara di palleggi tra le giovani promesse. Aveva 11 anni Martijn quando i funzionari dei Lancieri l’hanno dovuto interrompe­re: uno sull’altro aveva messo in fila 2700 palleggi. Ma a un certo punto la partita doveva pur iniziare...

Oggi al via gli ottavi. Alle 10 allo stadio delle Terme InterPsg; alle 10.20 a S. Giuseppe Toronto-Anderlecht, alle 10.40 a Monterosso Padova-Juventus, alle 11.30 a Monteorton­e Salisburgo-Kashima Antlers, alle 15.45, sempre a Monteorton­e Galatasara­y-Bayer Leverkusen. Alle 17 (Monteorton­e) Ajax-Atalanta, alle 17.30 a Monterosso Milan-Porto e alle 18.15 a Monteorton­e c'è Brugge-Bassano.

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In campo Una della partite che hanno aperto l’edizione 2016 del torneo

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