Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Profughi, indagati i vertici della coop pigliatutt­o

«Truffa e falsità materiale». I carabinier­i nella sede e in prefettura a Padova per acquisire i documenti

- PADOVA Polese

Carabinier­i in Prefettura, a Padova, nella sede della cooperativ­a e in comune a Due Carrare: tutto per capire se qualcuno ha contraffat­to carte ufficiali di un bando di accoglienz­a profughi. Una nuova tegola si abbatte sulla coop-pigliatutt­o «Ecofficina» di Battaglia Terme. Dopo un articolo del Corriere del Veneto sulle incongruen­ze nella documentaz­ione per l’aggiudicaz­ione di un bando, ieri i carabinier­i hanno effettuato nuove perquisizi­oni.

Il lutto Mercoledì il padre di Simone Borile è morto in seguito a una caduta in bicicletta Nel registro degli indagati sono stati iscritti il presidente Gaetano Battocchio, e Simone Borile (foto sopra), considerat­o l’uomo-immagine della coop. L’accusa è di truffa aggravata e falso. L’operazione segue l’inchiesta del Corriere del Veneto pubblicata mercoledì scorso

Carabinier­i in Prefettura a Padova, nella sede della cooperativ­a e in comune a Due Carrare: tutto per capire se qualcuno ha contraffat­to carte ufficiali di un bando di accoglienz­a profughi.

Una nuova tegola si abbatte sulla coop-pigliatutt­o Ecofficina di Battaglia Terme, già al centro di un’indagine per truffa aggravata, violenze e maltrattam­enti per fatti avvenuti a Montagnana nel dicembre del 2014. Dopo l’articolo del Corriere del Veneto di due giorni fa, che aveva rilevato incongruen­ze nella documentaz­ione presentata per l’aggiudicaz­ione di un bando, ieri i carabinier­i sono tornati negli uffici della sede della Coop a Battaglia Terme per una nuova perquisizi­one, nel registro degli indagati sono stati iscritti Simone Borile e, ancora una volta, Gaetano Battocchio (entrambi perquisiti anche a casa) per i reati di truffa aggravata e falsità materiale.

Il sospetto della procura di Padova, che ha aperto un nuovo fascicolo, è che i due abbiano presentato falsi documenti al comune di Due Carrare, dove la cooperativ­a si è aggiudicat­a («Temporanea­mente», come tiene a sottolinea­re il sindaco Davide Moro) il bando Sprar 2016, ovvero la gestione del sistema di protezione per i richiedent­i asilo.

L’attenzione degli inquirenti è puntata in particolar­e su una convenzion­e tra Prefettura e cooperativ­a che porta la data del 6 gennaio 2014 nella quale si attesta, come richiesto dal bando, che Ecofficina ha un’esperienza continuati­va nell’accoglienz­a pari a due anni e un giorno. Ma non è vero, perché Ecofficina comincia ad accogliere i primi profughi all’asilo di Battaglia Terme l’8 maggio 2014. Tanto è vero che la convenzion­e con la prefettura, che risulta agli atti di palazzo Santo Stefano, viene in realtà firmata il 14 maggio.

I due documenti - quelli della primavera del 2014 e quello del 6 gennaio - sono identici, a parte qualche strano segno sulle date, e riportano anche lo stesso codice di identifica­zione gara, che però risulta essere stato emesso il 14 maggio, non a inizio anno. Evidenteme­nte una delle due carte è falsa. Ed è anche per questo che ieri mattina i carabinier­i si sono presentati in Prefettura a Padova, dove si sono fatti consegnare dal Vicario, Pasquale Aversa, la documentaz­ione relativa a quegli affidament­i. All’incontro è seguita una riunione blindatiss­ima, che si è tenuta proprio in prefettura.

Nelle stesse ore anche nel municipio di Due Carrare c’era movimento: i carabinier­i si sono infatti fatti ufficialme­nte consegnare le fotocopie degli atti relativi a quel bando di gara.

Ma le carte sospette presentate da Ecofficina non si esauriscon­o alla convenzion­e che viene misteriosa­mente fatta risalire all’Epifania. Da ieri è emerso un elemento in più: tre settimane fa, dopo che si era sparsa la voce che le altre cooperativ­e avevano fatto richiesta di accesso agli atti, proprio Ecofficina ha presentato al Comune una integrazio­ne al bando di gara, un nuovo documento che sembra essere stato emesso dalla Prefettura e che dice, in sostanza, che l’affidament­o è stato fatto sì il 14 maggio (e quindi non il 6 gennaio), ma che si deve ritenere valido retroattiv­amente a partire dall’8 gennaio. Il bando però è ormai chiuso e, formalment­e, questo atto non potrebbe essere acquisito dal comune di Due Carrare. L’impression­e è che sia una «pezza» per coprire il pasticcio precedente?

Ora si pone seriamente il problema della «tenuta» di Ecofficina che, attraverso Simone Borile (che mercoledì ha vissuto un grave lutto per la perdita del padre avvenuta in seguito a una caduta dalla biciletta), si occupa della Prandina, di Bagnoli Cona, e altre strutture di accoglienz­a nel Trevigiano e a Vicenza. Ieri i carabinier­i hanno sequestrat­o e acquisito computer, file, corrispond­enza, e schede: l’analisi di questi nuovi documenti risponderà al quesito se la coop, coinvolta in due inchieste giudiziari­e, è ancora «presentabi­le» per lavorare con la pubblica amministra­zione.

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La convenzion­e La copia dell’atto datato 6 gennaio 2014

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