Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Bando Vtp, accolto il ricorso «Ora il Porto fermi la gara»

I giudici: decisione rapida. Apvi: non cambia niente, ma valuteremo. Stop al Tresse, Casson interroga il governo

- di Alberto Zorzi VENEZIA

Fumi neri Ambiente Venezia: ancora fumi dalle crociere Danno CoR: se la Regione compra, è un danno erariale

La cooperativ­a Portabagag­li esulta: «Ora ci aspettiamo che Apv Investimen­ti voglia scegliere la linea della trasparenz­a e della certezza, sospendend­o la gara», dice il vicepresid­ente Antonio Velleca. Da Apvi, invece, la linea è più prudente: «Dal punto di vista tecnico non cambia nulla spiega il direttore Franco Bagatin - ma ovviamente ogni decisione sul futuro del bando va presa con l’intero cda e i legali». La notizia è che ieri pomeriggio il Consiglio di Stato ha accolto l’appello della coop contro l’ordinanza del Tar Veneto, che un mese fa aveva bocciato il ricorso contro il bando per la vendita delle quote di Vtp. In realtà i giudici romani scrivono che l’accoglimen­to vale «ai soli effetti della celere definizion­e del merito». Dopo aver spiegato che le «complesse questioni» vanno approfondi­te nella più opportuna sede del merito, il Consiglio di Stato invita dunque i colleghi veneziani a decidere presto ed è per questo che la Portabagag­li chiede di aspettare a procedere con la gara, il cui prossimo step è l’11 maggio, termine entro il quale Veneto Sviluppo deve decidere se esercitare o meno la prelazione, dopo l’unica offerta da 24 milioni di una cordata privata. E proprio ieri sull’argomento prelazione è intervenut­o il deputato Daniele Capezzone (CoR), secondo il quale la società regionale creerebbe un danno erariale esercitand­o la prelazione, vista la breve durata della concession­e (8 anni) e l’incertezza sul tracciato delle crociere. «Affermazio­ni superficia­li», l’ha rimbrottat­o il collega Davide Zoggia (Pd).

Un altro mezzo passo falso per il Porto, dopo lo stop del ministero dell’Ambiente al Tresse Nuovo, presentato lo scorso 26 aprile. Gli uffici hanno infatti rilevato al ministero delle Infrastrut­ture che il progetto che dovrebbe far arrivare le navi da crociera in Marittima dal canale dei petroli è stato presentato ai sensi del decreto legislativ­o 163 del 2006, abrogato dal nuovo codice degli appalti firmato da Graziano Delrio ed entrato in vigore il 19 aprile. Il Porto l’aveva inviato con l’esplicita richiesta se andasse considerat­o o meno una variante del precedente progetto Contorta, perché solo in quel caso varrebbero le regole vecchie, ma più di qualcuno contesta l’ipotesi. Tra questi il senatore del Pd Felice Casson, che ha depositato un’interrogaz­ione al governo. «Sono preoccupat­o per questo stallo e questa sfilza di errori - spiega Casson - ho il timore che non si tratti solo di dilettanti allo sbaraglio, ma che ci sia dietro il disegno di chi vuole mantenere il più possibile lo status quo, con le navi che passano a San Marco». Ieri intanto Ambiente Venezia ha denunciato gli ennesimi fumi neri usciti dalla nave Aurora.

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