Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

L’ex Enel venduto a 10 milioni in meno della permuta «Soldi risparmiat­i»

- Alice D’Este

Si è chiusa martedì, con un rogito da 25 milioni di euro, la vendita dell’immobile di proprietà del Fondo Risparmio Immobiliar­e Uno Energia (che fa riferiment­o a «Pensplan Invest Sgr»), meglio conosciuto come ex Enel. Sono ben 10 in meno di quelli che erano stati previsti durante il rettorato di Carlo Carraro per la famosa permuta con tre immobili di proprietà di Ca’ Foscari (Ca’ Cappello, Palazzo Cosulich, Ca’ Bembo) che aveva scatenato furiose proteste. «Il prezzo di vendita è di molto inferiore a quello proposto per la permuta – spiega Italia Nostra, che si era opposta fin dall’inizio – abbiamo svolto un buon servizio anche per le casse dell’università». In prima linea tra i docenti di Ca’ Foscari invece c’è Anna Cardinalet­ti, ex candidata al rettorato e da sempre contraria alla vendita: «Oltre ai problemi di spazio e di funzionali­tà, che avevamo individuat­o - dice - questo conferma anche l’incongruit­à economica dell’operazione, come noi avevamo sempre denunciato». Ora però che ne sarà della palazzina ex Enel? E’ stata venduta alla Doge srl, società veicolo gestita da «Axa investment managers – Real assets». Si tratta di 7.982 metri quadrati di superficie che sembrano destinati a diventare un hotel, anche se non è ancora chiaro se si tratterà di un extralusso o di una struttura a prezzi competitiv­i (pare però che il numero di stanze si aggirerà sopra le duecento). Intanto è stato chiesto e ottenuto il cambio di destinazio­ne d’uso dell’immobile, ma la gestione del mega-hotel sarà in capo ad un’altra società, specializz­ata nel settore ricettivo. «Per noi la questione era già stata chiusa circa un mese fa, quando in Senato avevamo deciso di rinunciare ad opporci in sede legale – dice Michele Bugliesi rettore di Ca’ Foscari – Il valore decisament­e più basso? Non sono un immobiliar­ista, ma non mi stupisco dopo quello che è accaduto. Certo è che spiace che ci sia un altro albergo a Venezia. Ma le cose vanno così».

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