Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Piemontese, avvocato, saggista L’ex commissario di Alitalia che ha conquistato Montebelluna
Quando è salito sul palco per il primo dei suoi interventi da tre minuti, in platea si è sentito mormorare. «Guarda, è lui, è quello delle azioni di responsabilità». Stefano Ambrosini, 47 anni compiuti giusto lo scorso 2 maggio, avvocato di origine torinese, non si è scomposto. E puntigliosamente, con parole pacate, nonostante al microfono i suoi predecessori avessero urlato, ha ribadito come mettere ordine nelle procedure dell’assemblea. A lui è stato chiesto di risolvere l’impasse sul numero dei membri del Cda dopo il voto contro la proposta di Bolla. «Io l’avevo detto, adesso mi dà ragione anche il notaio. Accettiamo la vostra proposta, votiamo di nuovo». Poi, nei momenti nei quali Bolla leggeva le percentuali della vittoria quasi non si è scomposto. Un movimento delle braccia verso il cielo, un sorriso enorme. E poi calma. Abbracci, sorrisi. E una raffica di dialoghi sottovoce con gli amici dei gruppi degli azionisti, qualche momento appartato sottobraccio con un avvocato e con un grosso socio.
Ed infine il tripudio, il primo discorso da presidente in pectore. «Siamo tutti stressati, sono le sette e mezza di sera di una giornata infinita. Sapete che sono al di sopra di ogni sospetto e che le azioni di responsabilità le so fare, ma servirà aspettare un po’. Ma adesso è già tempo di lavorare, convoco il primo consiglio di amministrazione già stasera, fra un’ora». E poi ancora strette di mano, fotografie, applausi, promesse di mantenere gli impegni.
E di impegni ne avrà parecchi da gestire. Avvocato civilista dal 1995, specializzato in diritto fallimentare, societario, bancario e dei contratti commerciali, dal 2008 è consigliere della Compagnia San Paolo, la seconda fondazione più importante in Italia. Dal 2015 è presidente del consiglio di amministrazione di Eurofidi, che con quasi tre miliardi di euro di garanzie è fra i maggiori consorzi d’Europa. L’anno scorso è stato nominato dal Ministro della Giustizia componente della commissione riforma della legge fallimentare, nell’ambito della quale sta redigendo la bozza di legge delega degli accordi di ristrutturazione e del concordato preventivo. Ma la notorietà a livello nazionale gli era arrivata per molte delle sue attività da commissario straordinario del Gruppo Alitalia, della Bertone e del Consorzio ASA, nonché commissario giudiziale in importanti concordati preventivi (fra i quali quelli del Porto di Imperia, della Fashion Network del Gruppo Burani, delle società del Gruppo Exergia e della Fondazione Salvatore Maugeri), su designazione di alcuni fra i maggiori tribunali italiani. Nel 2011 la Banca d’Italia lo ha nominato commissario liquidatore di Investimenti e Sviluppo Sgr. Quale consigliere generale della Compagnia di San Paolo ha coordinato la commissione statuto e regolamento. Difficile sintetizzare tutta la sua vita professionale. Ci sono volute cinque pagine di curriculum, quando si è candidato, per riassumere 300 fallimenti ai quali ha lavorato. Ma ha anche gestito 30 fra amministrazioni straordinarie e liquidazioni coatte oltre ad una cinquantina di concordati preventivi.
Peraltro, Ambrosini è uno che le parole le sa usare. Autore di sei monografie e di oltre cento saggi giuridici, è direttore della collana «Strumenti del diritto. Diritto fallimentare», edita da Zanichelli, e collabora con le maggiori riviste nel campo del diritto societario e fallimentare. E anche ieri è stato preciso nelle sue prime battute da presidente in pectore, pronunciate in sala stampa di fronte ai giornalisti economici di mezza Italia. «Siamo vigilati speciali e quindi da domani bisogna cominciare a costruire un
Il presidente Carrus? Mi ha dato la sua disponibilità a proseguire il lavoro. La ricapitalizzazione? Siamo ottimisti, ma esiste anche Atlante In commissione Sta scrivendo la bozza di legge delega che norma il concordato preventivo