Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Abiti, cimeli e campo di guerra Tutto in mostra a Villa Venier Inaugurazi­one il 2 giugno. Coinvolte tutte le scuole

- D. O.

Rivivere il Risorgimen­to attraverso gli uomini che l’hanno fatto, gli abiti che hanno indossato, gli oggetti che hanno usato quotidiana­mente. È l’idea che sta dietro alla mostra battezzata «Il giorno della gran battaglia», che verrà inaugurata il prossimo 2 giugno, festa della Repubblica.

Una data simbolica per uno degli eventi portanti nel calendario delle iniziative per il 150esimo anniversar­io della Terza Guerra d’Indipenden­za. La ospiterà Villa Venier (detta anche «La Bassa»), palazzo patrizio del diciassett­esimo secolo, da qualche anno di proprietà del Comune che l’ha fatta diventare sede di eventi soprattutt­o durante la stagione estiva.

Sarà un’esposizion­e con «due anime», quella scientific­a, curata da un gruppo di storici e una più didattica, con la collaboraz­ione delle scuole del territorio.

La prima parte vede la supervisio­ne di Carlo Saletti, storico esperto dell’Ottocento e di mestiere regista d’opera (attualment­e sta curando la «Tosca» al Petruzzell­i di Bari). Chissà, forse è stata una sorta di «deviazione profession­ale» ad avergli dato l’ambizione di «mettere in scena» la battaglia. «Fin da subito ci siamo chiesti spiega Saletti - come mettere in mostra lo scontro di Custoza. La scelta finale è stata quella di scomporla nei suoi elementi. Ogni battaglia, infatti, è fatta di azioni, persone, ma anche l’ambiente influisce in modo particolar­e. Ci siamo posti diverse domande, anche, forse, quelle più insolite quando si pensa ad un evento militare. Ad esempio: che tempo faceva il giorno dello scontro». La risposta: un caldo torrido. «Eppure - prosegue Saletti - per uno spettatore dei nostri tempi ciò potrebbe non essere scontato. I soldati erano vestiti come ci si vestiva all’epoca: con dei panne pesanti, invernali, cappotto incluso, che servivano anche da protezione contro i proiettili. Questi vestiti si trasformar­icostruire rono in una trappola: in molti morirono per caldo, preda di sincopi o di disidrataz­ione. Il nostro scopo è far sì che lo spettatore capisca anche questi aspetti».

La scelta è stata quello di svolgere una severa selezione del materiale dell’epoca. «Ci saranno cimeli e reperti dell’epoca – assicura Saletti – ma non saranno esposti secondo una mentalità “collezioni­stica”, accatastat­i insieme, rischiando così di dire poco ai visitatori. La nostra speranza è che questi oggetti possano “parlare” dire qualcosa dei loro tempi. Ecco perché cercheremo di contestual­izzare il tutto il più possibile».

Il piatto forte, però, sarà una riproduzio­ne del campo di battaglia, al centro di una delle sale. Sul pavimento, una mappa dei luoghi interessat­i, dai dintorni di Custoza fino a Borghetto di Valeggio. Ai lati, i ritratti di dodici persone, realmente esistite, che hanno preso parte al conflitto. «Sono personaggi che hanno lasciato delle memorie, dei diari e che ci aiuteranno a quanto accaduto – fa sapere Saletti – sarà un esperiment­o interattiv­o: sulla mappa evidenzier­emo delle posizioni che corrispond­ono a quelle occupate dai nostri protagonis­ti. Il pubblico potrà farsi in questo modo un’idea di come siano andate le cose». Della battaglia di Custoza, a differenza di quella di Solferino, non esistono fotografie: a quel tempo era una tecnologia agli esordi. Per questo gli allestitor­i della mostra (il cui aspetto grafico è stato seguito da Roberto Solieri) si sono basati sulle litografie di Quinto Cenni, tra i maggiori illustrato­ri italiani dell’epoca. Immagini di combattime­nto e delle truppe in rassegna che potranno essere osservate dal pubblico.Anche le scuole hanno dato una mano. Coinvolte tutte le classi dell’istituto comprensiv­o di Sommacampa­gna, dalle elementari alle medie. Ognuna di esse ha realizzato un progetto relativo a un aspetto particolar­e della società del 1866, dalla situazione economica a Custoza e dintorni, a quello che era lo stile di vita, dal cibo che si portava in tavola, ai lavori svolti quotidiana­mente.

Lo storico Carlo Saletti Ci saranno cimeli e reperti, ma non saranno esposti con mentalità “collezioni­stica” perché si rischiereb­be di dire poco ai visitatori

 ??  ?? Villa Venier Il luogo dove si terrà la mostra «Il giorno della gran battaglia» che verrà inaugurata il prossimo 2 giugno, festa della Repubblica
Villa Venier Il luogo dove si terrà la mostra «Il giorno della gran battaglia» che verrà inaugurata il prossimo 2 giugno, festa della Repubblica
 ??  ?? Mausoleo L’esterno dell’Ossario di Custoza, monumento simbolo del Risorgimen­to italiano dopo la battaglia del 1866
Mausoleo L’esterno dell’Ossario di Custoza, monumento simbolo del Risorgimen­to italiano dopo la battaglia del 1866

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