Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Arsenico e cadmio, indagine epidemiologica a Murano»
Nell’aria dell’isola del vetro i dati dell’Arpav rivelano valori oltre i limiti per i due inquinanti
Valori del cadmio e dell’arsenico oltre i limite di legge nell’isola delle fornaci, colpa della lavorazione del vetro. Un’indagine dell’Arpav condotta tra settembre e novembre scorso ha evidenziato a Murano numeri da capogiro. Il cadmio rilevato nell’aria a ottobre ha un valore medio di 217,7 ng/ m3 contro il limite di legge di 5.0 ng/m3, mentre l’arsenico ha registrato un valore medio a settembre di 12,3 ng/m3 contro i 6.0 ng/m3 di legge. Di buono c’è che i valori dei due inquinanti sono drasticamente calati negli ultimi anni: nell’ottobre 2011 il cadmio ad esempio era a quota 812,1 ng/m3 e l’arsenico nel settembre 2013 a 841,9 ng/m3. Ma non basta. Dallo scorso anno grazie al regolamento comunitario Reach l’arsenico è stato vietato nella lavorazione del vetro e sostituito con altri materiali, il cadmio invece viene ancora impiegato lecitamente nelle vetrerie per dare le colorazioni del giallo e del rosso. Quello che balza agli occhi dalle rilevazioni dell’Arpav fatte grazie alla centralina posizionata nella scuola elementare Ugo Foscolo sono inspiegabili picchi giornalieri di emissioni di entrambi i metalli pesanti: ad esempio il 2 settembre scorso l’arsenico ha fatto un balzo a 38,4 ng/m3 e il 14 settembre il cadmio ha toccato la punta record di 1486,2 ng/ m3. «A quanto pare qualcuno ha ancora delle scorte di arsenico da terminare», dice il presidente della Municipalità di Venezia Murano e Burano che ieri ha convocato Consiglio di Municipalità per presentare i dati alla cittadinanza. La risposta della Municipalità all’indagine Arpav è un’interrogazione al sindaco Brugnaro per chiedere all’Usl 12 un’indagine epidemiologica e una centralina fissa di rilevamento a Murano. «Il cadmio si può abbattere utilizzando filtri, facoltativi, nelle fornaci, ma sono molto costosi – dice Martini –andrebbero trovati dei contributi ». Tra i numerosi cittadini che ieri hanno partecipato al consiglio ha preso la parola Annarosa Fonzo del Comitato per la qualità della vita a Murano: «Esiste un tavolo tecnico tra Usl, Comune, Città Metropolitana sull’inquinamento a Murano, chiediamo di essere informati dei risultati. Ma per quanto dobbiamo essere studiati prima di essere difesi?». Confartigianato e Confindustria si sono schierate a tutela della salute ma chiedono che non si faccia una caccia alle streghe nei confronti delle vetrerie. «Si facciano i controlli sull’arsenico per scoprire chi usa il metallo vietato – dice il segretario di Confartigianato Venezia Gianni De Checchi – le imprese artigiane hanno stilato delle linee guida per l’abbattimento degli inquinanti, ora sono all’attenzione della Città Metropolitana e diventeranno obbligatorie, ci aspettiamo che anche il cadmio in questo modo scenda». Lucio De Majo, presidente della sezione vetro di Confindustria Venezia aggiunge che «Le nostre imprese si sono attivate già dal 2013 per trovare una soluzione e hanno messo a punto un protocollo di gestione degli impianti di abbattimento».