Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
REFERENDUM BEFFA IL VERO QUESITO È SULL’INDIPENDENZA
di rapportare il Veneto a Bolzano si è osservato che è una «suggestione» ed un «parallelismo demagogico».
Sempre lo scorso 4 maggio, durante una diretta twitter, il premier Renzi ha chiuso il discorso sentenziando che «non esiste nemmeno l’ipotesi» di concedere al Veneto la pretesa di ulteriori forme e condizioni di autonomia.
Rebus sic stantibus l’articolo 56 col quale in nome dell’autonomia si invocano i 9/10 del gettito dell’Irpef, dell’Ires e dell’Iva pagate in Veneto deve ritenersi cestinato a priori.
A questo punto ci chiediamo: che senso ha illudere i veneti di giocare una partita inutile e già persa? Lo Stato italiano si è arroccato in difesa, tant’è vero che il novellato articolo 117 della Costituzione prevede che «su proposta del governo la legge dello Stato può intervenire in materie non riservate alla legislazione esclusiva quando lo richieda la tutela dell’unità giuridica o economica della Repubblica, ovvero la tutela per l’interesse nazionale». Roma locuta est! Veneto tasi e stà bon!
La fase intermedia di richiesta di autonomia non esiste più. Zaia però è impaurito dall’articolo 5 della Costituzione italiana e per ogni quisquilia si rivolge solo a burocrati o ad accademici famuli di corte. Il giurista Carl Schmitt insegnava che la Costituzione non deriva da una «scelta legale» ma da una «scelta politica» del popolo sovrano.
Chiunque è in grado di capire -e la storia ce l’ha insegnatoche nessuna Carta costituzionale è perpetua come nessuna Corte viene prima del volere del Popolo. Il Veneto si è aggregato all’Italia nell’ottobre il mio pensiero in un referendum consultivo sull’indipendenza? Dobbiamo dire che vi era più democrazia nel 1866 che nel 2016? Devo sentirmi titolare di minori diritti di mio bisnonno? E’ inverecondo.
In Italia, ormai, la democrazia, come la legalità, è diventata una finzione con la conseguenza che, come diceva Pericle ad Alcibiade, «la legalità sleale è divenuta sopraffazione». Non possiamo più tollerare raggiri e ritardi. Abbiamo la consapevolezza che è assai difficile contrastare la logica della libertà. Il diritto è frutto delle scelte politiche, non il contrario. Bisogna riconquistare il nostro ruolo di cittadini e batterci uniti per l’autodeterminazione del Veneto.
Prendiamo esempio dalla Catalogna che con la Risoluzione del 9 novembre 2015 ha affermato: «Il Popolo Catalano, quale depositario di sovranità e titolare del potere costituente, ribadisce la volontà di attuare il processo di disconnessione democratica dallo Stato spagnolo non considerandosi soggetto alle decisioni delle istituzioni dello Stato spagnolo e in particolar modo a quelle del Tribunale Costituzionale».
Autodeterminazione
*Avvocato, leader di Indipendenza Veneta