Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Sgravi, il Consiglio di Stato congela il pignoramen­to Inps all’hotel Biasutti

- VENEZIA Gloria Bertasi

agli imbarcader­i. Da quando sono stati introdotti i tornelli non è più stato necessario, per entrare infatti in pontile è obbligator­io avere un titolo di viaggio.

A bordo degli autobus e dei convogli del tram è invece più semplice viaggiare senza aver

Sgravi contributi­vi, un altro albergo a tre stelle la spunta contro l’ingiunzion­e di pagamento dell’Inps. Si tratta dell’Hotel Biasutti della catena Best Western cui un’ordinanza del Consiglio di Stato ha dato ragione stabilendo che l’istituto previdenzi­ale non può chiedere la riscossion­e della cartella né nella parte capitale né degli interessi composti fino alla sentenza di merito dei giudici amministra­tivi di secondo grado. Una decisione che al momento, spiega l’avvocato Alfredo Bianchini, congela i pignoramen­ti dell’Inps. Inoltre, i giudici confermano che gli alberghi a tre stelle non devono restituire gli sgravi sui contributi per i dipendenti di cui hanno pagato. I controlli sono però aumentati e nel 2015 il numero di portoghesi è diminuito. Nel settore automobili­stico urbano chi non paga si attesta sul 4,6 per cento mentre nel 2014 gli evasori erano il 6,3. Nella navigazion­e si scende dal 3,5 del 2014 al 2,7 per cento goduto tra il 1994 e il 1997 perché il mercato cui si riferiscon­o è locale anche se rientrano nel circuito di una catena internazio­nale. Fallito il tentativo di una soluzione politica per le cento aziende veneziane coinvolte, l’annosa vicenda degli sgravi si sta sgretoland­o in un pulviscolo di sentenze e ricorsi. Il caso Biasutti è esemplare: ricevuta da Inps una cartella per il pagamento di 350mila euro un’ ingiunzion­e era stata annullata dal Tar nel 2014 ma poi il Consiglio di Stato aveva deciso che andava congelata solo la riscossion­e degli interessi e l’Inps aveva avviato il pignoramen­to per la quota capitale. Ora un altro stop.( mo.zi.) dell’anno scorso e complessiv­amente nel servizio urbano di Actv la percentual­e di chi non paga è del 3,5 per cento. Resta il problema dell’extraurban­o dove le percentual­i sono molto più alte: 9,8 per cento l’anno scorso da un iniziale 14 per cento.

La lotta all’evasione ha portato nelle casse di Actv 4 milioni di euro di sanzioni ai portoghesi. La novità del controllo preventivo per ora si limita a piazzale Roma. «Può essere fatta solo in un capolinea come il terminal automobili­stico di Venezia dove autobus e tram sostano per un po’ di tempo e gli utenti salgono in attesa della partenza», spiega la società.

In realtà, un sistema simile potrebbe essere applicato anche nell’interscamb­io di piazzale Cialdini, dove transitano linee urbane ed extraurban­e. L’area però non è attrezzata e i passeggeri quando scendono da bus e tram spesso corrono per non perdere la coincidenz­a, mancano dunque i tempi tecnici per un servizio che, sostiene Actv, sta avendo risultati positivi.

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