Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Chamois, ragazzo del Lido trovato morto in casa con una siringa a fianco

- VENEZIA E. Bir.

Ogni giorno uscivano insieme per portare i loro cani a passeggio, ma giovedì Marco non si è fatto vivo. Non lo sentiva da quasi 24 ore e in paese dall’ultima volta che era stato visto erano passate già più di 24 ore. Così ha deciso di andare a cercarlo a casa, nell’appartamen­to in cui viveva da solo. Ha bussato due volte, ma non ha ricevuto nessuna risposta. La porta era aperta, è entrato e quando ha raggiunto il bagno ha fatto la drammatica scoperta. Marco era a terra e non dava segni di vita: era morto con ogni probabilit­à già da alcune ore. Di fianco, sul pavimento, c’era una siringa. Sarà l’autopsia a fare chiarezza sull’improvvisa scomparsa di Marco Vielmo, 38enne del Lido di Venezia trovato senza vita giovedì pomeriggio nell’appartamen­to in cui viveva a Chamois, un paesino di poco più di un centinaio di abitanti a quasi duemila metri di quota nella Valtournen­che, in provincia di Aosta, dove lavorava come stagionale. Già da un paio d’anni Marco faceva la stagione in Valle d’Aosta, lavorando come tuttofare al rifugio «L’Ermitage». In paese quasi tutti lo conoscevan­o e lo ricordano come una persona profession­ale, impegnata, un tipo riservato e che adorava il suo cane. Nessuno si sarebbe mai aspettato una fine così tragica. Da mercoledì pomeriggio del 38enne non si hanno più avuto notizie, fino al giorno successivo, quando intorno alle 16 un suo amico ha deciso di fargli visita a casa. L’ipotesi è che Marco — che secondo fonti investigat­ive aveva avuto in passato problemi legati alla tossicodip­endenza — sia rimasto vittima di un’overdose. E in quella zona non si tratta del primo caso. Dopo l’ultimo decesso nel 2011, due settimane fa un uomo di 32 anni, diventato padre appena due giorni prima, era stato trovato morto per overdose a Saint Vincent, poco distante da Chamois. Una coincidenz­a che porta gli investigat­ori a seguire un’unica pista: quella di una partita di droga tagliata male che potrebbe aver spezzato due vite. Ma allo stato — precisano i carabinier­i — si tratta di un’ipotesi che potrà trovare conferma esclusivam­ente con i risultati dei due esami autoptici.

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