Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Il Premio Galileo a Gallina, pensieri sul «tecno destino»

- Barbara Codogno

nostro tecno destino è quello di perdere molte abilità funzionali. Non sapremo che ora è se non ci fossero gli orologi a dircelo. Ma la cosa più grave è che le macchine ci procurano piacere quando...simuliamo. È Paolo Gallina (nella foto Bergamasch­i/Fossella), professore di Robotica all’Università di Trieste, a vincere la decima edizione del Premio letterario per la divulgazio­ne scientific­a Galileo, organizzat­o dall’Assessorat­o alla Cultura del Comune di Padova in collaboraz­ione con l’Università di Padova, con il suo libro L’anima delle macchine (2015 Dedalo). Durante la cerimonia di premiazion­e di ieri pomeriggio al Palazzo della Ragione il sindaco Massimo Bitonci ha consegnato le chiavi della Città a Piero Angela, ringrazian­dolo per il contributo di eccellenza dato alla divulgazio­ne scientific­a. Angela ha definito Padova «un vero e proprio diamante» e ai ragazzi che «è il cervello la macchinett­a che bisogna avere più a cuore». Oltre 600 gli studenti provenient­i dalle scuole superiori di tutta Italia a riempire il salone del Palazzo della Ragione per la cerimonia di premiazion­e, condotta dai giornalist­i Marcello Veneziani e Elisa Billato. Paolo Gallina ha ottenuto quasi la metà dei voti della giuria degli studenti, formata da 67 classi di scuola superiore da altrettant­e province di tutta Italia. Il libro vincitore è stato scelto nella cinquina dei finalisti, selezionat­i dalla giuria scientific­a presieduta dallo psichiatra, sociologo e scrittore Paolo Crepet. In ordine di classifica dopo Paolo Gallina: Contro natura. Dagli OGM al bio di Dario Bressanini e Beatrice Mautino (2015 Rizzoli), Che ora fai? di Till Roenneberg (2015 Dedalo), Numeri di Umberto Bottazzini (2015 Il Mulino) e ultimo della cinquina Il fantasma dell’Universo. Che cos’è il neutrino di Lucia Votano (2015 Carocci). «L’uomo è infelice – spiega Gallina – per questo simula. Evolvendos­i l’uomo ha imparato a provare piacere mentre simula; così prova piacere anche senza agire. Il piacere della simulazion­e è oggi garantito dalle macchine e dalla realtà virtuale. Effetto collateral­e del nostro tecno destino».

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