Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Il Premio Galileo a Gallina, pensieri sul «tecno destino»
nostro tecno destino è quello di perdere molte abilità funzionali. Non sapremo che ora è se non ci fossero gli orologi a dircelo. Ma la cosa più grave è che le macchine ci procurano piacere quando...simuliamo. È Paolo Gallina (nella foto Bergamaschi/Fossella), professore di Robotica all’Università di Trieste, a vincere la decima edizione del Premio letterario per la divulgazione scientifica Galileo, organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova in collaborazione con l’Università di Padova, con il suo libro L’anima delle macchine (2015 Dedalo). Durante la cerimonia di premiazione di ieri pomeriggio al Palazzo della Ragione il sindaco Massimo Bitonci ha consegnato le chiavi della Città a Piero Angela, ringraziandolo per il contributo di eccellenza dato alla divulgazione scientifica. Angela ha definito Padova «un vero e proprio diamante» e ai ragazzi che «è il cervello la macchinetta che bisogna avere più a cuore». Oltre 600 gli studenti provenienti dalle scuole superiori di tutta Italia a riempire il salone del Palazzo della Ragione per la cerimonia di premiazione, condotta dai giornalisti Marcello Veneziani e Elisa Billato. Paolo Gallina ha ottenuto quasi la metà dei voti della giuria degli studenti, formata da 67 classi di scuola superiore da altrettante province di tutta Italia. Il libro vincitore è stato scelto nella cinquina dei finalisti, selezionati dalla giuria scientifica presieduta dallo psichiatra, sociologo e scrittore Paolo Crepet. In ordine di classifica dopo Paolo Gallina: Contro natura. Dagli OGM al bio di Dario Bressanini e Beatrice Mautino (2015 Rizzoli), Che ora fai? di Till Roenneberg (2015 Dedalo), Numeri di Umberto Bottazzini (2015 Il Mulino) e ultimo della cinquina Il fantasma dell’Universo. Che cos’è il neutrino di Lucia Votano (2015 Carocci). «L’uomo è infelice – spiega Gallina – per questo simula. Evolvendosi l’uomo ha imparato a provare piacere mentre simula; così prova piacere anche senza agire. Il piacere della simulazione è oggi garantito dalle macchine e dalla realtà virtuale. Effetto collaterale del nostro tecno destino».