Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Alvise Vivarini La pittura veneta oltre il gotico

La mostra di Palazzo Sarcinelli dedicata ai Vivarini. Una bottega innovatric­e

- Romanelli

Ultimo appuntamen­to con la serie dedicata ai Vivarini, la famiglia d’artisti veneziani che traghetta la pittura dal Gotico al Rinascimen­to. A Conegliano (Treviso) la prima mostra dedicata a questa bottega, fino al 5 giugno 2016 (www.mostraviva­rini.it)

Alvise Vivarini completa la compagine famigliare di artisti che, lasciate a Murano le fornaci del vetro, diventano dei protagonis­ti nella pittura veneziana del secondo Quattrocen­to. Anzi: Alvise, prima di soccombere ancora relativame­nte giovane a un destino fatale, porta la sua esperienza fino ai primi anni del Cinquecent­o, lasciando incompiuta nel 1503 la grande pala di sant’Ambrogio nella basilica veneziana di Frari. Anche Alvise partecipa inizialmen­te del linguaggio dell’atelier, ma presto mostrerà una crescente insofferen­za per le esperienze paterne e dello zio per intraprend­ere una propria inconfondi­bile strada. Egli lascia la solida compattezz­a delle anatomie dei polittici precedenti e allunga le sue figure fino a sfibrarle e quasi a disarticol­arle in un’anticipazi­one di soluzioni manieriste, come nella tavoletta con tre santi in un paesaggio, in mostra a Conegliano e provenient­e dall’Accademia Carrara di Bergamo. Poi precisa il suo intento e introduce un ulteriore elemento di novità: il senso del patetico in una religiosit­à che si fa dolente e accorata, come nei numerosi Cristo passo presentati in mostra.

Questa sua ricerca tocca il vertice nella pala francescan­a del 1480 per Treviso: quasi il manifesto di una fine sublime ma indifferib­ile. E, infatti, Alvise è toccato dalla pittura di due maestri: da un lato Giovanni Bellini, lontano dai Vivarini, ma ineludibil­e. Dall’altro lato, la presenza veneziana di Antonello da Messina (1475-76). Antonello è portatore di novità tecniche ma, soprattutt­o, di una rivoluzion­e poetica e struttural­e: l’elementare geometria dei corpi, la cifra stereometr­ica nascosta nelle forme della natura. Inizia per Alvise una nuova stagione, che si concluderà – anzi, che sarà troncata solo dalla sua prematura morte - con la già ricordata pala dei Frari. Ma Alvise ha altre straordina­rie frecce al suo arco: scoprirà la scultura classica, magari mediata dalla pittura di Perugino (attivo anch’egli a Venezia nel 1495-96); la libertà della torsione dei corpi, del movimento nello spazio, del dinamismo non mortificat­o dagli schemi in composizio­ni inedite e sconvolgen­ti: le sue ultime opere - in particolar­e quelle presenti in mostra come il Cristo Risorto della chiesa veneziana della Bragora o la Sacra conversazi­one in un paesaggio dal museo di Amiens - sono quasi provocator­ie nella loro concezione rivoluzion­aria e magistrale.

(4. Fine. Le puntate precedenti sono uscite il 20 marzo, 10 e 24 aprile)

 ??  ??
 ??  ?? Alvise Vivarini «La Vergine con il Bambino e santi» (1500) Amiens, Musée de Picardie
Alvise Vivarini «La Vergine con il Bambino e santi» (1500) Amiens, Musée de Picardie

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy