Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Ho fatto una telefonata di servizio» Ma l’autista va verso la sospension­e

Vicenza, il caso del conducente con gli studenti a bordo. Foto e video lo incastrano

- VICENZA Angela Pederiva

Si difende l’autista del bus carico di studenti, di rientro da un evento dedicato alla sicurezza stradale a Vicenza, filmato mentre maneggia il telefonino alla guida. «Non stavo chattando, ho solo chiamato il collega che mi precedeva, per segnalargl­i che aveva una gomma bassa», ha spiegato il dipendente dell’azienda del trasporto pubblico locale al suo rappresent­ante sindacale. Ma le registrazi­oni del professor Corrado Poli, editoriali­sta del Corriere del Veneto e testimone dei fatti, documentan­o diversi utilizzi nell’arco della mattinata: per questo i vertici della Svt e della Provincia annunciano «il pugno di ferro», con l’avvio di un procedimen­to disciplina­re finalizzat­o alla sospension­e dal servizio.

Ieri la notizia e il video hanno fatto il giro del web e delle tivù, suscitando reazioni di sconcerto e indignazio­ne. Il sindaco Achille Variati, nel suo ruolo di presidente della Provincia che è azionista di maggioranz­a della Società vicentina trasporti, sollecita un’inchiesta interna: «Chi svolge un servizio pubblico deve avere la massima attenzione per la sicurezza degli utenti e con il suo comportame­nto deve anche dare il buon esempio agli altri cittadini. Mi aspetto che l’indagine porti a provvedime­nti severi per punire le responsabi­lità che verranno accertate». Un auspicio prontament­e raccolto da Angelo Macchia, numero uno della Spa nata dalla fusione tra Ftv e Aim Mobilità, che anticipa già le tappe serrate della procedura: «Le immagini sono eloquenti, per cui contestere­mo tempestiva­mente l’addebito al lavoratore, indicandog­li come da prassi un termine entro cui presentare le proprie osservazio­ni e i propri chiariment­i, anche se mi pare che in questo caso ci sia ben poco da spiegare. Dopodiché faremo le nostre controdedu­zioni e decideremo la sanzione da irrogare. Posso assicurare fin d’ora che saremo intransige­nti: di fronte ad un comportame­nto così grave, riteniamo che non ci sia giustifica­zione che tenga».

Parlando con un delegato della Filt Cgil, il conducente sotto accusa ha sostenuto di aver impiegato il cellulare per avvertire un compagno di lavoro, incolonnat­o davanti a lui nella carovana che ritornava verso Noventa Vicentina: «Ho visto che il suo veicolo aveva una delle gomme gemelle posteriori bassa di pressione, per questo gli ho consigliat­o di avvisare subito la centrale». La sua tesi sarebbe parzialmen­te confermata dai frammenti di conversazi­one colti da uno dei filmati, in cui si vede l’addetto osservare il mezzo davanti a sé e lo si sente fare riferiment­o alla ruota «interna sinistra». Ma le immagini complessiv­amente girate mostrano il guidatore mentre lascia il volante per usare lo smartphone a più riprese, sia all’andata che al ritorno, senza servirsi dell’auricolare e senza fermare il pullman, che a tratti inevitabil­mente sbanda. «Non mi interessan­o queste ragioni — ribatte il presidente Macchia — perché il codice della strada e le regole interne sono chiari. Purtroppo non è la prima volta che i nostri autisti commettono questi errori, per questo saremo ancora più severi che in passato. Su un totale di una decina di casi spalmati negli anni, inizialmen­te avevamo disposto due giorni di sospension­e, poi tre, poi cinque, però è evidente che sono troppo pochi per frenare questo malcostume, se il singolo impara a non farlo più ma gli altri ci cascano ancora. Dai sindacati mi aspetto responsabi­lità».

La posizione della Filt Cgil, sigla che ha raccolto le giustifica­zioni del conducente, è chiara. «Anche se non si è trattato di sms o di chat, bensì di una telefonata di emergenza a supporto di un collega — afferma il segretario provincial­e Andrea Rizzo — è stato comunque un atto contrario alle norme. A questo punto riteniamo urgente promuovere, d’intesa con l’azienda e in collaboraz­ione con la polizia stradale, una o più giornate di formazione per sensibiliz­zare i lavoratori». Concorda Samuela Benvegnù, leader vicentina della Uil Trasporti: «Possiamo inserire questo tema nel percorso che stiamo compiendo unitariame­nte in vista dell’elezione della nuova Rsu e dell’apertura di una trattativa con Svt». Osserva Laura Chioccarel­lo, segretaria provincial­e della Fit Cisl: «La sospension­e in caso di uso scorretto del cellulare è ben prevista da un ordine di servizio interno. Facciamoci comunque tutti un esame di coscienza, il codice della strada va rispettato da parte di ciascuno di noi».

È proprio quello che gli alunni del liceo Masotto erano andati ad imparare all’incontro di lunedì 2 maggio. «Questo episodio — confida il dirigente scolastico Carlo Alberto Formaggio — ci amareggia molto. Sono convinto però che i nostri ragazzi siano più maturi di molti adulti. Questo cattivo esempio, che è giusto venga sanzionato, non guasterà la loro capacità di giudizio: la sicurezza stradale resterà una priorità per la nostra scuola».

 Andrea Rizzo (Filt Cgil) Anche se non si è trattato di sms o chat, bensì di una telefonata di emergenza a supporto di un collega, è stato comunque un atto contrario alle norme

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Alla guida Un frame del video in cui l’addetto usa il cellulare

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