Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Parte il motore e la barca si rovescia pescatore anziano muore annegato
L’incidente a Portegrandi. L’uomo era con un amico, che è rimasto sotto choc
Avevano calato la bilancia da pesca. Poi il motore è ripartito, in marcia con la barra di lato inserita. La barca, a quel punto, si è impennata, è salita su un fianco del ciglio della barena e si è capovolta. L’ipotesi più probabile è che sia stato un errore nella manovra a provocare l’incidente in cui, ieri mattina intorno a mezzogiorno, ha perso la vita un pescatore di Casier, Ampelio Zulian, 79 anni. L’uomo, insieme all’amico Ilario Torresan, 75enne di Preganziol, era partito ieri mattina per una battuta di pesca in barena a bordo di una piccola «patanella». I due si trovavano tra la località di Portegrandi e l’isola di Torcello, dove l’acqua è molto bassa. Qui, appunto, stavano pescando o avevano appena finito, quando il motore è ripartito e la propulsione ha fatto impennare e capovolgere la patanella.
Quando la barca si è rovesciata, solo uno dei due, Torresan, è riuscito a riemergere. Il 75enne, spaesato, si è guardato intorno cercando l’amico, ma senza riuscire a trovarlo. Solo dopo alcuni minuti si è accorto di un corpo che galleggiava a una cinquantina di metri di distanza e continuava ad avanzare verso il largo. Troppi, perché lui, rimasto ferito nell’impatto, riuscisse a raggiungerlo a nuoto. Torresan, allora, è risalito sul ciglio della barena e ha camminato per circa un chilometro, finché non è riuscito a trovare una casa da cui lanciare l’allarme. I primi ad arrivare sul luogo dell’incidente sono stati gli agenti della polizia lagunare, il corpo che fa capo al Magistrato alle acque. I vigili del fuoco, giunti sul posto con un elicottero, hanno calato un pompiere ad ispezionare la barca mentre in un volo di ricognizione continuava ad ispezionare tutta l’area. Il corpo di Zulian è stato trovato a 400 metri dal barchino e a quel punto sono iniziate le operazioni di recupero.
Un secondo operatore è sceso in acqua e con l’aiuto di un verricello ha portato la salma dell’anziano pescatore a terra. L’uomo, con ogni probabilità, è morto nell’impatto, ma solo un’autopsia potrebbe definire l’esatta dinamica. Per i medici del Suem non c’è stato comunque nulla da fare. La polizia lagunare, coordinata dal capitano Andrea Siega, ha effettuato i rilievi, non senza qualche difficoltà. Zulian, infatti, non aveva i documenti con sé e Torresan era ancora in stato di choc. Tutti gli elementi raccolti dalla polizia lagunare e dai vigili del fuoco, in ogni caso, verranno trasmessi al pubblico ministero di turno, Fabrizio Celenza. Starà al magistrato decidere, a questo punto, se aprire un’inchiesta e disporre l’autopsia sull’anziano o chiedere una perizia sul barchino per fugare qualunque tipo di dubbio sulla dinamica dell’incidente o se restituire il corpo immediatamente alla famiglia per l’organizzazione dei funerali che, con ogni probabilità, si terranno nella sua Casier. «Un episodio molto triste, una tragedia che colpisce tutta la nostra comunità – ha detto il sindaco di Casier, Miriam Giuriati - alla famiglia di Zulian esprimeremo tutto il nostro cordoglio».