Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Parte il motore e la barca si rovescia pescatore anziano muore annegato

L’incidente a Portegrand­i. L’uomo era con un amico, che è rimasto sotto choc

- Davide Tamiello Alice D’Este

Avevano calato la bilancia da pesca. Poi il motore è ripartito, in marcia con la barra di lato inserita. La barca, a quel punto, si è impennata, è salita su un fianco del ciglio della barena e si è capovolta. L’ipotesi più probabile è che sia stato un errore nella manovra a provocare l’incidente in cui, ieri mattina intorno a mezzogiorn­o, ha perso la vita un pescatore di Casier, Ampelio Zulian, 79 anni. L’uomo, insieme all’amico Ilario Torresan, 75enne di Preganziol, era partito ieri mattina per una battuta di pesca in barena a bordo di una piccola «patanella». I due si trovavano tra la località di Portegrand­i e l’isola di Torcello, dove l’acqua è molto bassa. Qui, appunto, stavano pescando o avevano appena finito, quando il motore è ripartito e la propulsion­e ha fatto impennare e capovolger­e la patanella.

Quando la barca si è rovesciata, solo uno dei due, Torresan, è riuscito a riemergere. Il 75enne, spaesato, si è guardato intorno cercando l’amico, ma senza riuscire a trovarlo. Solo dopo alcuni minuti si è accorto di un corpo che galleggiav­a a una cinquantin­a di metri di distanza e continuava ad avanzare verso il largo. Troppi, perché lui, rimasto ferito nell’impatto, riuscisse a raggiunger­lo a nuoto. Torresan, allora, è risalito sul ciglio della barena e ha camminato per circa un chilometro, finché non è riuscito a trovare una casa da cui lanciare l’allarme. I primi ad arrivare sul luogo dell’incidente sono stati gli agenti della polizia lagunare, il corpo che fa capo al Magistrato alle acque. I vigili del fuoco, giunti sul posto con un elicottero, hanno calato un pompiere ad ispezionar­e la barca mentre in un volo di ricognizio­ne continuava ad ispezionar­e tutta l’area. Il corpo di Zulian è stato trovato a 400 metri dal barchino e a quel punto sono iniziate le operazioni di recupero.

Un secondo operatore è sceso in acqua e con l’aiuto di un verricello ha portato la salma dell’anziano pescatore a terra. L’uomo, con ogni probabilit­à, è morto nell’impatto, ma solo un’autopsia potrebbe definire l’esatta dinamica. Per i medici del Suem non c’è stato comunque nulla da fare. La polizia lagunare, coordinata dal capitano Andrea Siega, ha effettuato i rilievi, non senza qualche difficoltà. Zulian, infatti, non aveva i documenti con sé e Torresan era ancora in stato di choc. Tutti gli elementi raccolti dalla polizia lagunare e dai vigili del fuoco, in ogni caso, verranno trasmessi al pubblico ministero di turno, Fabrizio Celenza. Starà al magistrato decidere, a questo punto, se aprire un’inchiesta e disporre l’autopsia sull’anziano o chiedere una perizia sul barchino per fugare qualunque tipo di dubbio sulla dinamica dell’incidente o se restituire il corpo immediatam­ente alla famiglia per l’organizzaz­ione dei funerali che, con ogni probabilit­à, si terranno nella sua Casier. «Un episodio molto triste, una tragedia che colpisce tutta la nostra comunità – ha detto il sindaco di Casier, Miriam Giuriati - alla famiglia di Zulian esprimerem­o tutto il nostro cordoglio».

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