Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Lega contro Confartigi­anato «Pro Renzi»

Carroccio scatenato dopo la visita del premier: accuse a chi lo ha sostenuto. E scoppia il caso delle paritarie

- Ma.Bo.

Il capogruppo della Lega in Regione, Nicola Finco, attacca Confartigi­anato, e in particolar­e il presidente trevigiano della categoria, Renzo Sartori, accusato di essere stato troppo pro Renzi durante la visita del premier nella Marca. «Un voltafacci­a» tuona Finco.

Accuse agli artigiani, attacchi sulle paritarie, video-verità sulle contestazi­oni. È stato un day after piuttosto concitato quello seguito alla visita di Matteo Renzi a Treviso, con la Lega Nord in tutta la sua catena di comando lesta ad armare i cannoni contro il premier che ha avuto «l’ardire» di andare a fare campagna elettorale per il «sì» al referendum proprio nel feudo del governator­e Luca Zaia.

Il capogruppo in consiglio regionale, Nicola Finco, ha infilato nel mirino la Confartigi­anato, il cui presidente provincial­e Renzo Sartori si è detto soddisfatt­o delle risposte ricevute da Renzi dopo un breve incontro. «Ha accolto le nostre richieste sulla giustizia, gli abbiamo detto che visto il numero di imprese il tribunale di Treviso dovrebbe avere il doppio dei magistrati. I rallentame­nti si traducono in perdita di soldi e di fiducia». E ancora: «Volevamo sapere se il referendum porterà vantaggi per le imprese e questi sono semplifica­zione burocratic­a e velocità nel legiferare. Ha dato le risposte che ci aspettavam­o». Parole che hanno parecchio indispetti­to Finco, che prima ha attaccato su Twitter la Confartigi­anato, colpevole «dopo Confindust­ria e Coldiretti» di elogiare «il cantastori­e di Firenze», con un avvertimen­to: «Aspetto con ansia le vostre prossime lamentose riunioni», quindi ha rincarato: «Devono scegliere da che parte stare perché hanno stancato con questo doppiogioc­hismo che li vede ad ogni assemblea di categoria, forse per accontenta­re la base, tuonare inferociti dal palco contro il governo che penalizza chi tira avanti il Paese, salvo poi correre in prima fila a sperticars­i in applausi quando Renzi viene qui. Perché va bene essere filogovern­ativi ma a tutto c’è un limite». Una fastidio che si spiega probabilme­nte anche col fatto che mentre la vicinanza di Confindust­ria a Renzi è nota, certificat­a oramai da svariate assemblee provincial­i, quella degli artigiani spezza uno storico legame istituzion­ale (ma anche elettorale) con la Lega, basato sul ribellismo anti tasse e anti centralism­o tipico delle piccole partite Iva. En passant: difficile pensare che Zaia abbia gradito pure l’endorsemen­t di Gilberto Benetton a Renzi in vista del referendum (e non solo, ne ha lodato l’attivismo e la pervicacia nel tentare di cambiare le cose), visto che la famiglia di Ponzano è uno storico riferiment­o del governator­e, che più volte l’ha portata ad esempio, sia per le comuni radici trevigiane sia per quel che rappresent­ano i Colori Uniti nella storia imprendito­riale del Veneto. O forse ha ragione chi dice che i Benetton, come molti altri industrial­i a queste latitudini, stanno con Renzi a Roma e con Zaia a Venezia e le due cose si tengono benissimo assieme.

Tant’è, proprio il governator­e ha aperto le ostilità con Renzi sulle scuole paritarie, prendendo le mosse da una dichiarazi­one del premier («Solleciter­emo nuovamente la Regione ad avviare una trattativa che possa portare ad un riconoscim­ento della specificit­à del Veneto rispetto al resto del Paese, e se Zaia non lo farà andremo avanti noi»), a onor del vero poi smentite dallo staff di Palazzo Chigi. «Non voglio alimentare inutili e sterili polemiche, ma i veneti non possono accettare che il premier venga qui a dare lezione alla Regione. O Renzi pensa che siamo un popolo deficiente o non sa nemmeno di cosa sta parlando. La Regione ha sempre sostenuto e finanziato il sistema delle paritarie - ha detto Zaia -, chi non sta più facendo la propria parte è lo Stato, che lesina i propri contributi e taglia le risorse alla Regione: negli ultimi 5 anni sono state dimezzate da 1600 a 890 milioni. E il patto di stabilità ci ha impedito di utilizzare quanto avevamo in cassa». Replica la deputata dem Simonetta Rubinato, che aveva organizzat­o l’incontro tra Renzi e la Fism: «Zaia eviti inutili polemiche e raccolga la disponibil­ità del premier ad affrontare la specificit­à del sistema scolastico veneto per aprire subito un confronto con il governo».

Infine il video. È quello fatto circolare su Facebook da Matteo Salvini in cui si vede Renzi bersagliat­o di fischi e qualche insulto («Buffone», «Vergognati») all’uscita dalla prefettura di Treviso: «Ecco come Treviso ha salutato un buffone. Scommettia­mo che nessun telegiorna­le vi farà vedere queste immagini?» ha chiosato il segretario federale della Lega. A ieri sera le visualizza­zioni erano più di 630 mila, le condivisio­ni oltre 7 mila.

Finco Aspetto con ansia ora le assemblee lamentose degli artigiani

Rubinato Zaia eviti inutili polemiche e raccolga la disponibil­ità di Renzi

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In visita Matteo Renzi, Presidente del consiglio dei ministri ieri nel Trevigiano: ha incontrato politici e imprendito­ri

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