Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Pd, Guerrini commissario in Veneto
Congresso a febbraio, ora le forze sono concentrate sul referendum
Il vicesegretario nazionale del Pd Lorenzo Guerini è stato indicato da Matteo Renzi come il commissario che dovrà traghettare il partito qui in Veneto dall’attuale anarchia fino al congresso, passando per lo snodo fondamentale del referendum costituzionale del 4 dicembre.
Come anticipato qualche giorno fa dal Corriere del Veneto, Matteo Renzi, che oltre ad essere il premier com’è noto è pure il segretario nazionale del Pd, ha indicato nel suo vice Lorenzo Guerini il commissario che dovrà traghettare il partito in Veneto dall’attuale anarchia fino al congresso, passando per il referendum costituzionale del 4 dicembre.
La notizia era emersa sul finire di settembre a margine della Festa dell’Unità di Padova, dal cui palco lo stesso Guerini aveva affrontato la spinosa questione della situazione venutasi a creare dopo le dimissioni dell’ex segretario regionale Roger De Menech: «Anche per colpa delle scelte della segreteria nazionale, che hanno rinviato la decisione, il partito in Veneto ha sofferto alcune difficoltà nell’ultimo anno - disse Guerini -. Ora io credo sia opportuno incaricare una persona, ma non vorrei chiamarlo commissario, diciamo piuttosto un coordinatore, che lasciando ampio spazio ai segretari provinciali e ai dirigenti regionali possa contribuire a traghettare il partito fino al congresso che sarà celebrato dopo il referendum costituzionale». Il commissario in questione sarà dunque proprio lui, quanto al nome, che «commissario» fa brutto, i dem hanno optato per «garante». Il congresso, invece, dovrebbe tenersi a febbraio e anche questo aspetto fu in qualche modo anticipato da Guerini a Padova: «Spero che nella fase pre congressuale si riesca a fare sintesi delle diverse sensibilità, così da arrivare al congresso con un candidato unitario, che possa incarnare questa ritrovata unità». Prima di allora si deve però pensare al referendum costituzionale, la madre di tutte le battaglie che poi è anche la ragione primigenia della visita di Renzi l’altro ieri a Treviso: «Campagna referendaria, tesseramento, congresso regionale: ci attendono un autunno e un inverno densi di impegni e di attività - dice De Menech -. Affrontiamo questo momento con la consapevolezza che il referendum sarà un punto di svolta non tanto per il Pd, quanto per il nostro Paese». Un appello non casuale, in una regione che vede il Pd frazionato tra renziani ortodossi, della seconda ora, area Martina, Giovani Turchi, franceschiniani, ex lettiani, furono veltroniani o fioroniani, bersaniani e battitori liberi.
Da segnalare infine che partirà invece dal Veneto il commissario voluto da Renzi in Sardegna: è il deputato veronese Gianni Dal Moro.