Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Biglietti gonfiati alle mostre Finisce a processo
Brunello accusato di aver alterato i numeri dei ticket per «Matisse»
Andrea Brunello è stato rinviato a giudizio per truffa aggravata in concorso con Giuseppe Mazzadi, segretario della Fondazione Brescia Musei. L’accusa: aver gonfiato i biglietti.
Tra meno di due settimane inaugurerà a Ca’ dei Carraresi, a Treviso, la controversa mostra sui disegni di Francis Bacon che prima ancora di aprire i battenti è al centro di una disputa sulla paternità delle opere esposte.
Intanto, per altre due mostre da lui organizzate, ieri Andrea Brunello, amministratore di Kornice, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di truffa aggravata in concorso con Giuseppe Mazzadi, segretario della Fondazione Brescia Musei.
Brunello, in qualità di responsabile della società organizzatrice Artematica (poi finita in liquidazione) e Mazzadi come segretario della Fondazione che gestisce i musei civici di Brescia, sono accusati di aver truccato i numeri di due esposizioni allestite nel museo di Santa Giulia nella città bresciana: «Inca. Origine e misteri delle civiltà dell’oro» aperta dal dicembre 2009 a giugno 2010, e «Matisse - La seduzione di Michelangelo» dal febbraio al giugno 2011.
La truffa sui biglietti staccati, sarebbe stata ideata per ottenere un bonus, previsto dai contratti sottoscritti da Artematica che avrebbe ricevuto un premio per il superamento di una soglia di ingressi, fissata a 230mila visitatori per la mostra su Matisse e duecentomila per quella sugli Inca.
In totale, Brunello avrebbe incassato 790mila euro Iva esclusa per entrambe le esposizioni senza aver staccato tutti quei biglietti.
L’indagine era iniziata in seguito alla mostra su Matisse, quando il Comune - socio della Fondazione - aveva ravvisato incongruenze nei numeri dell’esposizione. I controlli avevano rilevato irregolarità anche nella precedente mostra sugli Inca e a quel punto Brunello e Mazzadi erano stati denunciati alla procura di Brescia.
L’inchiesta è stata poi trasferita a Treviso, dove aveva sede la società organizzatrice Artematica. Ieri l’udienza davanti al gup Angelo Mascolo.
Fondazione Musei Bresciani e il comune di Brescia si sono costituiti parte civile chiedendo un risarcimento dei danni morali. Una costituzione alla quale si è opposto l’avvocato Antonio D’Alesio, legale di Brunello che spiega: «Ci siamo opposti perché Fondazione ha già avviato una causa civile contro il mio assistito, mentre il Comune è socio fondatore di Fondazione e quindi la riteniamo infondata».
La difesa punta in dibattimento a far cadere l’aggravante dell’imputazione: «Fondazione è per noi l’unica parte offesa e quindi, eventualmente l’unica danneggiata. Ma Fondazione non è un ente pubblico e quindi non sarebbe una truffa aggravata».
L’avvocato annuncia battaglia in tribunale: «Per quanto riguarda la mostra su Matisse, il mio assistito ha incassato compensi che riteneva fossero stati debitamente autorizzati».
Il processo a carico dei due prenderà il via a marzo. Nel frattempo, sarà già tempo di bilanci per la mostra su Francis Bacon.
La difesa Per la mostra su Matisse, Brunello incassò compensi che riteneva autorizzati