Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Pedemontana, scontro a Roma su espropri e commissariamento
Maxi udienza ieri alla Corte dei Conti: in aula 70 tra sindaci e attivisti
Pedemontana, battaglia a Roma di fronte alla Corte dei Conti. Più di tre ore di discussione, con una settantina di rappresentati veneti in aula. Alla fine, il giudice istruttore Antonio Mezzera ha chiesto di unire al fascicolo gli ultimi studi sui flussi e alcuni documenti mancanti e ha rinviato tutti a casa, in attesa di una delibera che verosimilmente depositerà entro un mese. A quel punto, sulle sue deduzioni ed eventuali prescrizioni, dovrà intervenire il parlamento al quale la relazione verrà sottoposta. In sintesi estrema, è stata questa l’adunanza della Sezione centrale di controllo sul progetto della superstrada pedemontana veneta a cui erano invitati la Giunta regionale del Veneto, Veneto Strade, Anas, diversi ministeri, una quarantina di sindaci, alcune associazioni e comitati. A presiedere il collegio, composto da 19 magistrati contabili, il presidente Gaetano D’Auria. Una adunanza massiccia, sulla quale si è pure acceso il giallo di un documento della Cassa Depositi e Prestiti che chiedeva lumi sui flussi di traffico. Il consigliere regionale Andrea Zanoni: «Da quel testo emerge che secondo la Cdp non sussistono le caratteristiche per attivare i propri interventi: questo è un progetto sull’orlo di un precipixi zio». Il commissario Silvano Vernizzi minimizza: «Era una lettera del 29 giugno, abbiamo già chiarito e risolto ogni dubbio con la nuova bozza del piano economico e finanziario. Anzi: dico che la giornata è stata positiva, tutti i sindaci erano compatti nel sollecitare la fine dei lavori». A parte il tema delle stime sui flussi e relativa concessione della copertura al ma- bond chiesto, in aula si è poi parlato del ruolo del «commissario», che entro fine anno andrà chiarito per lo scadere della fase di emergenza; ma anche delle opere complementari all’arteria stradale, che in alcuni passaggi potrebbero venir ridimensionati. C’è stata poi polemica attorno agli espropri: 43 milioni di euro quelli liquidati, 179 quelli concordati. Non è chiara neppure la questione ambientale relativa alle prescrizioni chieste dal ministero e al momento non definite. Per i comitati parla il portavoce Covepa, Massimo Follesa. «Abbiamo appreso anzitutto che Cassa depositi e prestiti non sarà garante di ultima istanza né soggetto asseverante rispetto al nuovo piano economico». Chiude il valzer dei commenti il Movimento Cinque Stelle: «La Corte dei Conti boccia la Pedemontana, il Governo boccerà Vernizzi e la Regione potrebbe trovarsi a dover coprire i buchi dovuti ai flussi di traffico praticamente inventati».