Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Thetis, lavoratori salvi per un anno «Serve chiarezza per il futuro»

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Sono salvi i 22 lavoratori di Thetis a rischio licenziame­nto: l’azienda ha ritirato la procedura di mobilità aperta nelle scorse settimane. I 22 dipendenti lavorano nei laboratori del Provvedito­rato alle opere pubbliche (l’ex Magistrato alle Acque) e si occupano di analisi degli scarichi e dell’inquinamen­to in laguna: un lavoro troppo importante per l’ambiente e per le attività economiche della città, le quali prima di aprire devono superare il test degli scarichi. Licenziare i tecnici avrebbe portato al blocco dell’attività. Su questo hanno puntato la Rsu di Thetis e la Filtecm Cgil nei tavoli di crisi aperti nei mesi scorsi in Regione con l’assessore al Lavoro Elena Donazzan, a cui hanno partecipat­o anche ex Mav, Comune e Prefettura. È stato proprio il prefetto Domenico Cuttaia a muoversi con il Magistrato alle Acque e con il Consorzio Venezia Nuova per il ritiro della procedura di mobilità, spiega la Rsu. Per un anno i lavoratori distaccati possono stare tranquilli, ma sul futuro resta l’incognita collegata a un nodo che la politica deve sciogliere, ovvero il passaggio delle competenze dell’ex Magistrato alla Città Metropolit­ana. «È necessario continuare a insistere perché sia fatta chiarezza sulle deleghe dell’antinquina­mento e sulle risorse e le modalità di stabilizza­zione dei lavoratori», dice Davide Camuccio (Cgil-Filctem). Thetis, offuscata dalla cattiva pubblicità dello scandalo Mose, deve fare i conti con la mancanza di investitor­i. Per questo c’è grande attesa per l’assemblea dei soci del 13 ottobre per decidere le linee strategich­e del 2017. (e. lor.)

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