Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Sì a preti sposati e donne» Don Armando e i like dei fedeli Vigani: celibato non è un dogma, tanti lasciano per quello

- MESTRE D. Tam.

Sì ai preti sposati e alle donne prete. Chi pensava che l’apertura di Don Armando Trevisiol all’abbattimen­to degli ultimi tabù rimasti della chiesa cattolica venisse mal vista dai suoi fedeli dovrà ricredersi: per le sue parole, sui social network (e non solo), è arrivata una vera e propria pioggia di like. «Io ho detto quello che penso, cioè che la vita è evoluzione ed è il momento giusto per superare queste diversità – spiega – per strada le persone si congratula­no, mi sorridono, mi dicono che ho fatto bene. Questo probabilme­nte significa che la questione è sentita e che forse è il caso di affrontare l’argomento». C’è anche chi, però, non ama l’idea di abbandonar­e la tradizione. «Certo, qualcuno mi ha detto che non è d’accordo con me, che preferisce che le cose rimangano così come sono. Ma io ho sempre detto quello che pensavo, anche durante le mie omelie. Qualche parrocchia­na ha anche cambiato chiesa perché non condividev­a le mie opinioni».

Don Armando, a 87 anni, non è una voce qualunque. Ex parroco di Carpenedo, con i suoi centri Don Vecchi ha dato un enorme contributo all’opera di carità della chiesa a Mestre. La curia e il patriarca, però, questa volta non si sono fatti sentire. Né per compliment­arsi, né per un’eventuale «tirata d’orecchi». «Don Armando, dopo quello che ha fatto, ha il diritto di dire tutto ciò che vuole. È sempre stato un uomo libero, e ha sempre offerto spunti di riflession­e importanti per la comunità cristiana - dice don Sandro Vigani, direttore di Gente Veneta - Io condivido la sua riflession­e sul celibato: non è un dogma Don Armando è da sempre noto per le sue opinioni personali poco in linea con l’ortodossia della chiesa, ma una scelta disciplina­re. Il punto non è se un prete sposato possa mantenere il sacerdozio, ma se delle persone sposate possano essere ordinate prete. È una questione importante su cui andrebbero aperte effettivam­ente delle riflession­i. Sono sacerdote da 31 anni, ho visto molti miei confratell­i abbandonar­e la strada per amore, questo mi fa pensare al fatto che ci sia un problema». Sulle donne sacerdote, Don Vigani invece ha una visione meno definita rispetto a quella di Don Armando (che, tra l’altro, è suo zio): «Su questo punto sospendere­i il giudizio – dice – mi pare che Giovanni Paolo II abbia già detto tutto sull’argomento, non deve diventare una rivendicaz­ione». Secondo il sacerdote sarebbe più importante rivalutare i ruoli delle donne nella chiesa. «Ci potrebbe essere uno spazio, forse, anche per il diaconato - conclude - Le donne nella chiesa ricoprono molti più ruoli degli uomini, spesso anche più importanti. Andrebbero riconosciu­ti».

 Trevisiol Per strada qualcuno si è congratula­to, altri non sono d’accordo

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Eterodosso

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