Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

La cultura in campo per salvare i treni della mezzanotte

- VENEZIA Davide Tamiello

Dopo che la Regione e Trenitalia si sono mostrate disponibil­i alla richiesta della pagina Facebook creata da Elia De Limone - pagina già accompagna­ta da quasi 20mila like e intitolata «Voglio un treno da Venezia dopo la mezzanotte» - sono entrati in servizio da giugno 2016 tre collegamen­ti ferroviari notturni da Venezia verso Portogruar­o, Vicenza, Verona, Treviso e Conegliano.

L’arrivo dell’autunno e della bassa stagione mette ora a rischio la continuità dei nuovi collegamen­ti. Perciò un comitato di cittadini dai 20 ai 40 anni ha deciso di mettere in rete le realtà culturali veneziane per potenziare l’offerta cittadina e spingere più persone a usare il treno per raggiunger­e Venezia di sera. E’ nata così l’iniziativa «00.00 Venezia calling», un insieme di oltre 70 eventi che riunisce associazio­ni, grandi enti come il Teatro Goldoni e Ateneo Veneto e anche realtà più piccole, con il sostegno del Senato degli studenti dell’università Iuav, dell’associazio­ne “ViaAltinia­9”, e del sito Evenice.it.

Dagli spettacoli teatrali alla musica dal vivo, dalle mostre alle conferenze, gli appuntamen­ti sono stati inseriti nella rassegna «Le Città in Festa – Autunno 2016» dal Comune di Venezia che ha dato il proprio patrocinio. «Vogliamo salvare i nuovi collegamen­ti ferroviari – spiega Elia de Limone, fondatore della pagina Facebook e membro attivo del comitato – ma puntiamo anche a treni da Venezia a Castelfran­co, Bassano e Rovigo». L’inaugurazi­one di «00.00 Venezia calling» sarà il 13 ottobre alle 18.30 nel chiostro dei Tolentini, sede Iuav. Il calendario completo degli eventi è disponibil­e sul sito www.veneziacal­ling.it. (pf.c.) Oggi è impossibil­e, se vado in piazza non trovo più nessuno. Spero che sia un momento importante per ritrovarci come persone». Un’idea che piace anche a un artista che, negli anni ‘70, con le sue Orme faceva furori sulla scena musicale italiana: Toni Pagliuca. «Ci sarò, ma non per un revival – spiega – voglio esserci perché spero che la gente capisca che stiamo andando nella direzione sbagliata. Ritrovarsi nei centri commercial­i vuol dire non aver capito niente della vita e aver perso la gioia di camminare per le strade».

Stessa sera, luogo diverso: gli anni ‘70 furoregger­anno anche al «Tacco 11» di Roberto Pellegrini, papà di Federica, la divina del nuoto di Spinea. «Vogliamo rivivere l’atmosfera dei bar degli anni ‘70 di Mestre attraverso i sapori tipici di quell’epoca: Berlucchi e whisky Vat69, risotto allo champagne e crepes suzette. Ovviamente, tutto accompagna­to dal piano bar». Pellegrini si è formato tra i locali di quella Mestre. «Ricordo il Lucas, La Pagoda di Corso del Popolo, il Bar Sport di Gianni Martini, l’American Bar in piazzetta Toniolo con i cocktail di Loredano Forcolin, il Dedalus di via Piave dove il Barman era Guido Fusaro. Grandi maestri a cui ci ispireremo per rendere magica questa serata».

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