Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Veneto Banca, parte l’azione di responsabilità
Il cda convoca l’assemblea il 16 novembre. Lunedì riunione sulle conciliazioni
Veneto Banca convoca l’assemblea per l’azione di responsabilità. La decisione è arrivata l’altra sera, nel cdafiume a Milano iniziato alle 16 e andato avanti fin dopo le 23. Nello stesso giorno in cui il premier Matteo Renzi la sollecitava nel suo tour referendario a Treviso, il consiglio dell’ex popolare guidato da Beniamino Anselmi ha approvato all’unanimità la convocazione dell’assemblea straordinaria degli azionisti il 16 novembre, per approvare l’azione di responsabilità contro i passati vertici dell’istituto.
Via libera scontato, visto che la causa civile era tra le consegne prioritarie con cui nell’assemblea dei soci dell’8 agosto Atlante, di fatto azionista totalitario, aveva insediato il nuovo consiglio d’amministrazione. Scontato, anche perché i fatti specifici su cui avviare l’azione sono già sufficienti. Il cda lo ha rilevato sulla base della relazione giunta dal consulente Umberto Tombari, il professore di diritto commerciale a Firenze e presidente di Fondazione Carifirenze, incaricato già dal precedente cda guidato da Stefano Ambrosini.
Il cda di Anselmi non scopre le carte sulla delibera che sta istruendo in vista del 16 novembre. Vale a dire sui fatti che sosterranno la richiesta di risarcimento danni in sede civile, sulla loro quantificazione e sui cda e gli ex amministratori chiamati a rispondere. I dettagli verranno illustrati in assemblea, risalendo indietro fino a cinque anni. E potranno essere integrati, nei fatti contestati, fino alla presentazione della denuncia. L’incarico ad andare avanti a Tombari potrebbe allargarsi a un pool più ampio di legali.
Comunque sia, sul fronte dei fatti su cui basare l’azione, accantonata la relazione dello studio Pavesi che il cda di Pierluigi Bolla aveva chiesto e letto nell’assemblea del 5 maggio, già ad agosto era emerso come nella prima versione della relazione Tombari preparata per l’assemblea in origine convocata il 15 settembre da Ambrosini (e poi anticipata ad agosto), per insediare il cda di Atlante ma anche approvare la causa civile, ci fossero almeno tre casi specifici su cui basarsi. Questo prima di considerare gli allegati e le integrazioni che sarebbero dovuti arrivare a fine agosto e la relazione ulteriore per il nuovo cda.
Si tratterà poi di vedere come l’azione di responsabilità s’incrocerà con gli eventuali risvolti civili del procedimento penale avviato dalla Procura di Roma per aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza, con 15 indagati, tra cui l’ex amministratore delegato Vincenzo Consoli, agli arresti domiciliari, e l’ex presidente Flavio Trinca. E nell’ambito del quale i pm hanno già chiesto sequestri preventivi fino a un ammontare di 45 milioni di euro, di cui una decina verso Consoli.
Fin qu il fronte azione di responsabilità. Deciso il quale Veneto Banca dovrebbe concentrarsi sulla definizione dei tavoli di conciliazione con i soci sulle azioni. Già lunedì prossimo è convocato una nuova riunione del cda, stavolta a Montebelluna. Potrebbe esser la seduta buona per varare gli ultimi dettagli tecnici e approvare il protocollo sulle conciliazioni che sarà proposto alle associazioni dei consumatori per tentare di risolvere senza cause le centinaia di reclami accumulati (2.457 solo fino a marzo). E poi l’attesa si sposterà sul piano industriale, su cui avanza l’analisi dei numeri.
Sullo sfondo resta l’altro elemento che andrà definito a metà ottobre, la sostituzione del cda della controllata quotata Banca Intermobiliare, nell’assemblea convocata il 18 ottobre. Dopo quanto avvenuto in Banca Apulia il 30 settembre, con la nomina del cda guidato da Alberto Pera (lì il presidente uscente Maurizio Benvenuto non si era dimesso ed era stato revocato), il braccio di ferro sulle dimissioni chieste al board uscente guidato da Ambrosini va avanti. Dimissioni all’orizzonte non se ne vedono. Si vedrà se si dovrà procedere al rinnovo del cda, che sarà guidato dal vicepresidente di Veneto Banca, Maurizio Lauri, con l’ex manager di Banca Generali Giorgio Girelli nella veste di amministratore delegato, attraverso la revoca. E se questo aprirà alle cause degli uscenti paventate da Ambrosini.