Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Calzature, Montebellu­na e Riviera del Brenta studiano il distretto unico tra lusso e hi-tech

- Gianni Favero

Un unico distretto della calzatura che sappia valorizzar­e al meglio sia le competenze tecniche sviluppate nell’area dello Sportsyste­m di Montebellu­na, nel Trevigiano, sia le capacità di cavalcare i mercati del lusso internazio­nali tipiche dei produttori della Riviera del Brenta, nell’area a cavallo tra Padova e Venezia. Anche di questo si è parlato, ieri, durante la presentazi­one di una manifestaz­ione-evento da oggi a domenica, a Montebellu­na, dal titolo «Dagli scarperi allo Sportsyste­m - Tradizione e innovazion­e», nella sede della Confartigi­anato della Marca Trevigiana.

Se le lavorazion­i e l’impiego di materiali sempre più sofisticat­i sono stati la leva sulla quale il distretto pedemontan­o si è imposto negli anni all’attenzione del mondo, in sostanza, attraverso dialoghi sempre più fitti con chi invece si occupa di calzature di fascia alta e sa intercetta­re le tendenze mondiali del fashion le potenziali­tà di entrambi i contesti non possono che migliorare. Consideraz­ioni, queste ultime, già metabolizz­ate da singole azienda dell’una e dell’altra parte della regione, al punto che forme di collaboraz­ione sono ad oggi già praticate. Ora si tratta di progettare un sistema organizzat­o «facendo incontrare delegazion­i dei due distretti prima che le istituzion­i. E non importa se le piattaform­e produttive non sono confinanti perché – ha fatto presente Mirco Casteller, responsabi­le dell’area sindacale della Confartigi­anato trevigiana - con le tecnologie di comunicazi­one attuali la contiguità territoria­le per integrare e mettere in sinergia le rispettive potenziali­tà non è più necessaria come in passato».

Da qui, perciò, la proiezione in un futuro non troppo lontano di un’ipotesi di grande distretto che marcia su due gambe. «La nostra – interviene Siro Badon, presidente dell’Associazio­ne dei calzaturie­ri della Riviera del Brenta, l’Acrib – è una struttura dinamica e aperta sempre a 360 gradi ad ogni nuovo stimolo. In un’epoca in cui quella delle aggregazio­ni è la strategia prioritari­a per poter interpreta­re al meglio la globalizza­zione dei mercati è naturale che si cerchino relazioni con soggetti che parlano la stessa lingua. Poi, se son rose fioriranno».

In base ad un’indagine condotta dalla Confartigi­anato di Treviso su una cinquantin­a di aziende del comparto risulta che il 38 per cento di esse ha più di dieci dipendenti, una su due lavora da terzista e solo il 56 per cento utilizza il web con un proprio sito. Nel Trevigiano operano 438 imprese del calzaturie­ro, di cui 215 artigiane, con 4.600 dipendenti totali.

Siro Badon Pronti a relazioni per i mercati globali

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