Colorificio San Marco, stabilimento in Russia «Il rublo ci ha aiutato»

È un investimento che vale all’inizio più di 3 milioni di euro quello di San Marco, gruppo della produzione di vernici per l’edilizia di Marcon, nel Veneziano, per l’apertura di una nuova sede produttiva a Lyudinovo, a 300 chilometri da Mosca, su un terreno di proprietà di 15 mila metri quadrati. L’insediamento, che sarà inaugurato la prossima primavera, servirà un mercato sul quale l’azienda è già ben presente da circa quarant’anni, con i 120 punti vendita raggiunti oggi, ed apprezzata in particolare per pitture decorative estetiche di fascia alta dedicate ad una nicchia definita «piccola ma molto attrattiva». «Adesso – spiega Pietro Geremia, vice presidente esecutivo di San Marco – il nuovo impianto dedicato solo ai clienti russi punta a consolidare la nostra posizione sui prodotti di fascia media di pitture e vernici per l’edilizia professionale di largo consumo e sarà il primo passo per estenderci in futuro con altri poli produttivi, anche se la componente di alta qualità del Made in Italy, continuerà ad essere realizzata in Italia». La destabilizzazione del quadro intervenuta pochi anni fa con la svalutazione del rublo, se ha introdotto incertezze, dall’altro è stata ulteriore stimolo anche perché il rapporto fra euro e la moneta di Mosca ha consentito di fatto di dimezzare l’importo dell’investimento. «Avremmo potuto affrontarlo da soli, la liquidità non ci manca – aggiunge Geremia – ma, come in altre esperienze in Paesi dell’Est, abbiamo scelto di coinvolgere la finanziaria Finest, intervenuta con il 25%. Un altro 20% è detenuto dal socio russo ‘OOO’ mentre il restante 55% resta in mano alla famiglia». San Marco ha chiuso il 2015 con un fatturato di 70 milioni, previsto in crescita nell’esercizio in corso dati i 37,7 milioni di ricavi rilevati a fine giugno, con un Ebitda del 21,4%. Le esportazioni valgono il 40% del giro d’affari complessivo e hanno registrato lo scorso anno una crescita del 17% sul 2014.