Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Turismo, delocalizzare a Mestre» Con 4 hotel rinasce via Ca’ Marcello
Alberghi, piazza e pista ciclabile. Brugnaro: ripartono gli investimenti, valenza sociale
Delocalizzare in terraferma, dice il sindaco Luigi Brugnaro alla posa della prima pietra dell’intervento di riqualificazione di via Ca’ Marcello, con i quattro nuovi alberghi a due passi dalla stazione ferroviaria. «Mestre deve tornare ad essere un luogo meraviglioso qual era», precisa. E lo fa partendo dai turisti. Basta hotel in centro storico, ce ne sono già tanti, Ca’ Farsetti ha già bloccato i cambi d’uso automatici. «Il futuro di Venezia è a Mestre, gli investitori si stanno rimettendo in moto, dobbiamo portare i soldi privati perché il pubblico non ne ha più — dice — Un cantiere ha un volano dieci volte l’investimento erogato, e questo nuovo intervento porterà 250 posti di lavoro (450 subito con i lavori, ndr) a tutta l’area metropolitana».
Ieri mattina è partito ufficialmente il conto alla rovescia: 12 giugno 2017 l’inizio dei lavori, 12 aprile 2019 la fine, dice il progettista Luciano Parenti. Sindaco, architetto e Delf Stueven (Legale rappresentante e socio della Mtk Ca’ Marcello che promuove l’investimento) si fanno fotografare con la zappa in mano per il primo colpo di «piccone» davanti all’immagine della trasformazione. «E’ un progetto che ci piace molto, anzitutto perché è di qualità e coinvolge prestigiosi gruppi internazionali», sottolinea il sindaco. Le camere saranno 738, i posti letto 1900 grazie ad un offerta diversificata considerati i player che Mtk ha coinvolto nell’operazione da 75 milioni di euro. Ci sarà la israeliana Leonardo Hotels, la 7 Days Plateno che con i suoi quattromila alberghi in Cina è il quinto gruppo alberghiero al mondo, la Stay City Aparthotels che ha l’obiettivo entro il 2020 di arrivare alle 50 mila unità, e la Wombat’s Hostels con il suo primo progetto in Italia. «Troppi hotel? Chi fa questi investimenti non lo fa rischiando — spiega l’architetto Parenti — L’advisor ha confermato uno trend di sviluppo della domanda turistica di questa città». La posizione aiuta, a dieci minuti da Venezia, a venti da Padova e da Treviso. E la zona oggi degradata ne trarrà beneficio a sentire investitori e amministrazione. «La valenza dell’intervento non sarà solo economico ma anche sociale, riqualificando un’area sinora dimenticata e degradata come questa», insiste Brugnaro. Del resto è lo stesso commissario di Mestre Eugenio Vomiero, in rappresentanza del questore, a sottolineare l’importanza delle riqualificazioni per la sicurezza. «La sotto c’erano sbandati — dice indicando il cavalcavia — la sicurezza si fa non solo con le operazioni di polizia ma anche rivitalizzando il territorio». L’obiettivo del piano infatti è quello di creare un nuovo piccolo quartiere con una nuova piazza che ricomprenda anche via Ca’ Marcello attraverso l’uso di materiali particolari, una pista ciclabile, un collegamento con il binario 1 della stazione, e l’inserimento di funzione «vive» facendo diventare un’area di scambio per e da il centro di Mestre, l’università e Venezia. «A differenza
Parenti Recuperiamo una zona ora degradata. Spazio per un asse con la stazione
di altri interventi, non costruiamo nuovi palazzi, ma mettiamo a sistema i pezzi della città», interviene Parenti. Ci sarà hotel per professionisti, quello per famiglie, gli appartamenti e l’ostello per i tanti studenti che studiano in centro storico ma anche nella vicina via Torino. Sarà prevista qualche piccola attività commerciale e due autosilos da 250 posti l’uno (uno privato e uno pubblico).
La speranza di Ca’ Farsetti è che l’investimento di Mtk sia il primo passo per riqualificare l’intero asse della stazione (Gregor Postl, responsabile sviluppo Economico Ambasciata Austriaca ha auspicato ulteriori collaborazioni tra i due Paesi), ma molto dipenderà dall’accordo tra Comune, Ferrovie e privati. «Ho presentato un piano all’amministrazioni che prevede una riqualificazione del fronte e la realizzazione di una piastra per collegare Mestre e Marghera — dice l’architetto parenti — ma dovrà decidere il sindaco cosa fare». «Mestre deve risollevarsi — interviene Brugnaro — questi sono fatti, chi parla male, peste lo colga».