Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Meno ferie e diritti Anni Sereni sotto accusa Sciopero dei lavoratori contro il nuovo contratto

- Ilia Cianchi

«Un atteggiame­nto di arroganza e di mancanza di dialogo che in tanti anni di relazioni sindacali abbiamo riscontrat­o poche volte». Italia Scattolin, segretaria di Fp Cgil Venezia, commenta così la sottoscriz­ione del rinnovo del contratto nazionale da parte dell’Associazio­ne nazionale strutture terza età Anaste. Avvenuta il 12 Aprile scorso, è stata applicata in toto dal gruppo Italclinic­he a capo delle strutture Anni Sereni di Scorzè e Santa Maria del Rosario a Mestre. «Dopo nove anni di trattative — continua Scattolin — non solo non è stato possibile discutere della nostra piattaform­a votata dai lavoratori, ma Anaste ha sottoscrit­to con sconosciut­e organizzaz­ioni sindacali di comodo un contratto pirata che riduce i diritti minimi previsti nel vecchio contratto». Di fatto vengono ridotte drasticame­nte le ore di ferie e permessi, la maggiorazi­one dell’orario straordina­rio e il diritto alla formazione. Previsto inoltre un aumento contrattua­le pari a 22 euro, per uno stipendio medio di 1000. Un peggiorame­nto delle condizioni dei lavoratori che 24 ore su 24 e per 365 giorni all’anno si dedicano alla cura di anziani e disabili che ha portato Ccil Fp, Fisascat Cisl, Uiltucs, Uil Fpl ad indire lo stato di agitazione. Lunedì 26 giugno, tempo minimo previsto per legge per provare una mediazione tra le parti, per chiedere alla direzione delle due strutture coinvolte di dissociars­i da Anaste applicando un contratto diverso nel riconoscim­ento della profession­alità. Il rischio, secondo Piero Polo del coordiname­nto Uil, è che si crei un precedente in vista di altri rinnovi contrattua­li previsti in diverse strutture come Anni Azzurri a Favaro e Quarto d’Altino, che per abbattere i costi ed essere concorrenz­iali potrebbero sottoscriv­ere lo stesso contratto.

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