Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Generale Usa flirta con la moglie del soldato: sospeso

«Potresti farmi da infermiera». Per i militari «è grave»

- Alba

Messaggi con velate insistenze sessuali alla moglie di un soldato. E così il generale Usa Joseph Harrington, a capo della Ederle di Vicenza, è stato sospeso.

Dozzine di messaggi, alcuni dei quali con velate insistenze sessuali, alla moglie di un soldato suo sottoposto. L’autore sarebbe, secondo un’indagine interna all’esercito americano, nientemeno che il generale maggiore Joseph Harrington, a capo delle forze Us Army Africa nella caserma Ederle di Vicenza: la vicenda è venuta a galla nei giorni scorsi divulgata dal quotidiano Usa Today e il caso per ora è costato all’alto ufficiale una sospension­e dal comando.

I messaggini «galeotti» venivano inviati via Facebook dall’account di Harrington a quello di una donna europea sposata con un soldato Usa dipendente proprio del comando Usaraf. La sezione, comandata proprio dalla base di Vicenza, si occupa e coordina tutte le missioni americane nel continente africano. Secondo la ricostruzi­one fatta dalla testata americana, che ha pubblicato alcuni dei brevi testi inviati, il generale e la moglie del soldato si conoscono all’inizio dell’anno nella palestra della base vicentina. In primavera comincia lo scambio via social: inizialmen­te, dichiara la donna in forma anonima alla testata statuniten­se, erano solo brevi dialoghi amichevoli e legati all’attività nella base.

Poi messaggini iniziano a intensific­arsi, anche di notte. In alcuni l’alto ufficiale si lamenta del continuo viaggiare e del cibo locale. Ma in altri, e sono questi a far preoccupar­e la donna, il generale la chiama «Hottie» (bellezza) e fanno capolino allusioni più o meno velate: «Hai proprio un bel curriculum come modella, davvero! Anche se in realtà non l’avevo notato! Dov’è tuo marito stasera, lavora?». O ancora, «potresti farmi da infermiera» e «mi piacerebbe essere in una tenda con te». In altre chat, il generale specifica alla donna che «tuo marito non sarebbe contento se sapesse che hai chattato con un altro uomo», o parla di «uomini sposati che fanno regali alla moglie di un altro» aggiungend­o che «mi piacerebbe farti un regalo un giorno».

Il comandante avrebbe anche proposto incontri, ma sembra assodato che fra i due non ci sia mai stato un rapporto fisico. Di particolar­e interesse per gli investigat­ori dell’esercito americano c’è il fatto che il generale raccomanda­va sempre alla destinatar­ia di cancellare le conversazi­oni: sarebbe la prova che il militare si rendeva conto di aver superato il limite. Per gli statuniten­si, se confermato, il tentato approccio dell’ufficiale alla moglie di un sottoposto è un fatto grave, moralmente riprovevol­e nonché punito specificam­ente dallo Uniformed Code of Military Justice, il codice penale militare americano.

Da Washington arriva una stringata conferma: «Il generale Harrington è stato sospeso dall’incarico di comandante in attesa della conclusion­e di un’indagine da parte dell’ispettore Generale dell’esercito Usa. Dal momento che le indagini sono in corso, non si rilasciano ulteriori commenti». Il generale di divisione, originario del New Jersey, è arrivato a Vicenza all’inizio di giugno dell’anno scorso. Al suo attivo ha un lungo cursus honorum: è stato vice capo di Stato maggiore per l’Allied rapid reaction corps (Arec) del Regno Unito e nel 2006 ha guidato un battaglion­e a Ramadi, in Iraq. Sulla vicenda ha rilasciato una breve dichiarazi­one pubblica, spiegando di confidare «in una rapida conclusion­e dell’indagine».

Del resto, la base vicentina non è nuova ad inchieste clamorose sugli alti ufficiali che la dirigono. Nel 2013 era finito agli onori della cronaca l’ex comandante della guarnigion­e, il colonnello David Buckingham: la Military Police l’aveva fermato per una notte intera con l’accusa di ubriachezz­a molesta alla festa del 4 luglio.

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Sotto indagine Il generale maggiore Joseph Harrington al suo arrivo a Vicenza

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