Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Scuola, emergenza prof di sostegno Quasi 400 posti scoperti, sos a Roma
Lettera ai parlamentari veneti. Le cattedre più scoperte alle superiori. I casi limite
VENEZIA Al suono della prima campanella quante cattedre saranno vuote? A due settimane dall’inizio dell’anno scolastico, si ripropone la corsa alle supplenze, una maratona iniziata ancora ad agosto, con le nomine per i ruolo e destinata a proseguire anche dopo l’inizio delle lezioni. Se per quanto riguarda i docenti «regolari» l’ufficio scolastico regionale si dice cautamente ottimista – salvo defezioni in corso d’opera – ben più drammatica è la situazione degli insegnanti di sostegno, pesantemente sottodimensionati rispetto alle reali esigenze degli istituti. A fronte di una disponibilità di 1.745 cattedre in tutto il Veneto, sono stati assegnati solo 187 posti.
Il problema ha origine alla fonte: i docenti in possesso della specializzazione per il sostegno sono sempre meno, anche perché le università venete stesse, a cui spetta la formazione del personale, mantengono al minimo i posti nei corsi. In mancanza di insegnanti adeguatamente formati la palla passa ai supplenti, anche se privi della specializzazione necessaria per assistere gli studenti più problematici. Tanto è diffusa la criticità da spingere all’azione anche la Cisl, che nei giorni scorsi ha inviato una lettera per sollecitare l’intervento dei parlamentari veneti. «La causa dello squilibrio tra richiesta delle scuole e personale qualificato sta nella scelta fatta dalle università di Padova e Verona – spiegano dal sindacato Onofrio Rota e Sandra Biolo – Gli atenei hanno chiesto al Miur l’autorizzazione per un numero di posti nei corsi notevolmente inferiori alle necessità oggettive e questa distanza tra necessità occupazionali e abilitati va avanti da anni e sta creando un paradossale corto circuito che penalizza i laureati in cerca di occupazione, la scuola pubblica veneta e, in primis, gli studenti disabili».
La corsa alle supplenze è iniziata in questi giorni, difficile che tutto possa esaurirsi entro il primo giorno di scuola, ma nel panorama veneto la situazione dell’area veneziana appare difficoltosa. Tra tutte le scuole d’infanzia mancano ancora almeno 60 insegnanti di sostegno; gli istituti primari ne richiedono oltre 102; le scuole secondarie di secondo grado addirittura superano i 135 posti e anche alle medie la situazione è in linea. Ci sono scuole come l’elementare «Zara» di Mira a cui mancano sei docenti di sostegno o come l’istituto superiore «Mattei» di San Donà di Piave a cui ne mancano dodici, mentre sono 14 i posti necessari per coprire le necessità del liceo artistico «Guggenheim» di Venezia. Ad aggravare ulteriormente la situazione i tanti bambini non certificati come in necessità di sostegno, ma comunque bisognosi di un aiuto costante: «Ci sono ragazzini iperattivi, o con un deficit di attenzione, bambini con situazioni famigliari difficili o addirittura violenti, anche nei confronti delle maestre – continua Biolo – In alcuni casi non rientrano nei criteri stabiliti dallo Stato, in altri sono i genitori a fare resistenza, il risultato è che i casi da seguire sono molti di più rispetto a quelli presenti negli elenchi ufficiali. Determinate situazioni, poi, richiederebbero personale particolare, ad esempio insegnanti di sesso maschile per contenere le esuberanze dei bambini più scatenati, ma ora fare simili distinzioni è impossibile». «Le conseguenze di questa grave carenza di programmazione da parte dello Stato e delle università – rimarca Giovanni Giordano, segretario Snals – ricadono interamente sulle spalle degli studenti e delle famiglie, che vivono un disagio ancora maggiore di quanto già sono costrette a sopportare».
Maratona supplenti E’ partita la corsa contro il tempo