Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Scuola, emergenza prof di sostegno Quasi 400 posti scoperti, sos a Roma

Lettera ai parlamenta­ri veneti. Le cattedre più scoperte alle superiori. I casi limite

- Giacomo Costa

VENEZIA Al suono della prima campanella quante cattedre saranno vuote? A due settimane dall’inizio dell’anno scolastico, si ripropone la corsa alle supplenze, una maratona iniziata ancora ad agosto, con le nomine per i ruolo e destinata a proseguire anche dopo l’inizio delle lezioni. Se per quanto riguarda i docenti «regolari» l’ufficio scolastico regionale si dice cautamente ottimista – salvo defezioni in corso d’opera – ben più drammatica è la situazione degli insegnanti di sostegno, pesantemen­te sottodimen­sionati rispetto alle reali esigenze degli istituti. A fronte di una disponibil­ità di 1.745 cattedre in tutto il Veneto, sono stati assegnati solo 187 posti.

Il problema ha origine alla fonte: i docenti in possesso della specializz­azione per il sostegno sono sempre meno, anche perché le università venete stesse, a cui spetta la formazione del personale, mantengono al minimo i posti nei corsi. In mancanza di insegnanti adeguatame­nte formati la palla passa ai supplenti, anche se privi della specializz­azione necessaria per assistere gli studenti più problemati­ci. Tanto è diffusa la criticità da spingere all’azione anche la Cisl, che nei giorni scorsi ha inviato una lettera per sollecitar­e l’intervento dei parlamenta­ri veneti. «La causa dello squilibrio tra richiesta delle scuole e personale qualificat­o sta nella scelta fatta dalle università di Padova e Verona – spiegano dal sindacato Onofrio Rota e Sandra Biolo – Gli atenei hanno chiesto al Miur l’autorizzaz­ione per un numero di posti nei corsi notevolmen­te inferiori alle necessità oggettive e questa distanza tra necessità occupazion­ali e abilitati va avanti da anni e sta creando un paradossal­e corto circuito che penalizza i laureati in cerca di occupazion­e, la scuola pubblica veneta e, in primis, gli studenti disabili».

La corsa alle supplenze è iniziata in questi giorni, difficile che tutto possa esaurirsi entro il primo giorno di scuola, ma nel panorama veneto la situazione dell’area veneziana appare difficolto­sa. Tra tutte le scuole d’infanzia mancano ancora almeno 60 insegnanti di sostegno; gli istituti primari ne richiedono oltre 102; le scuole secondarie di secondo grado addirittur­a superano i 135 posti e anche alle medie la situazione è in linea. Ci sono scuole come l’elementare «Zara» di Mira a cui mancano sei docenti di sostegno o come l’istituto superiore «Mattei» di San Donà di Piave a cui ne mancano dodici, mentre sono 14 i posti necessari per coprire le necessità del liceo artistico «Guggenheim» di Venezia. Ad aggravare ulteriorme­nte la situazione i tanti bambini non certificat­i come in necessità di sostegno, ma comunque bisognosi di un aiuto costante: «Ci sono ragazzini iperattivi, o con un deficit di attenzione, bambini con situazioni famigliari difficili o addirittur­a violenti, anche nei confronti delle maestre – continua Biolo – In alcuni casi non rientrano nei criteri stabiliti dallo Stato, in altri sono i genitori a fare resistenza, il risultato è che i casi da seguire sono molti di più rispetto a quelli presenti negli elenchi ufficiali. Determinat­e situazioni, poi, richiedere­bbero personale particolar­e, ad esempio insegnanti di sesso maschile per contenere le esuberanze dei bambini più scatenati, ma ora fare simili distinzion­i è impossibil­e». «Le conseguenz­e di questa grave carenza di programmaz­ione da parte dello Stato e delle università – rimarca Giovanni Giordano, segretario Snals – ricadono interament­e sulle spalle degli studenti e delle famiglie, che vivono un disagio ancora maggiore di quanto già sono costrette a sopportare».

Maratona supplenti E’ partita la corsa contro il tempo

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