Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Cinque stelle e autonomisti contro Zaia «Ha interessi»
Il Comitato Venezia e Mestre due grandi città rilancia la protesta sul Ponte della Libertà, i parlamentari del Movimento Cinque stelle (assieme ai consiglieri regionali, comunali e di Municipalità) insistono nel dire «che i cittadini e gli elettori hanno diritto a vedere realizzate le proposte di iniziativa popolare ben prima dei quesiti di iniziativa della politica». E’ la reazione alle parole di giovedì del presidente della Regione Luca Zaia che di fatto aveva annunciato di voler congelare il voto sulla separazione in attesa dei giudici. «Il referendum sull’autonomia del Veneto si è fatto a bocce ferme, ho aspettato tutte le sentenze in maniera tale che non ci fossero dubbi — ha detto — il referendum sulla separazione male che vada sarà affrontato nel momento in cui ci saranno tutti i chiarimenti di natura giuridica, a fronte anche di sentenze, immagino, visto che c’è anche un ricorso al Tar». Attaccano i Cinque stelle: «Adesso Zaia appare timoroso per il rischio di mettere in campo azioni illegittime e che potrebbero causare danni erariali — dicono Marco Da Villa, Emanuele Cozzolino e Arianna Spessotto — Peccato che al Tar penda anche un ricorso sul referendum per l’autonomia del Veneto, che ciononostante non è messo affatto in discussione. Quali sono, dunque, i veri motivi per i quali il nostro governatore rifiuta di dare espressione ai cittadini, in piena contraddizione tra l’altro, col proprio programma elettorale?». Aggiunge Marco Sitran promotore della consultazione popolare: «Non può accettarsi che un uomo solo possa bloccare la volontà popolare legittimamente espressa da novemila firme ai sensi della Costituzione. E’ lo stesso uomo che già aveva impugnato la legge Delrio innanzi alla Corte Costituzionale, quello che ora dice di voler attendere il corso della giustizia», dice rilanciando l’idea di una manifestazione pro-referendum sul Ponte della Libertà, per spiegare che «Venezia è Laguna e non Terraferma, e che Mestre non è frazione di Venezia». L’obiettivo degli autonomisti è di fare pressing nei confronti del presidente della Regione in attesa del parere dell’avvocatura della Stato che permetterà a Zaia di decidere se accorpare il voto sulla separazione con quello sull’autonomia o se prendere ulteriore tempo e capire se il referendum veneziano è illegittimo (così come il sindaco Luigi Brugnaro dice da tempo: la legge Delrio che istituisce le Città metropolitane prevede un altro percorso per la suddivisione del Comune che subordina la decisione, al voto del consiglio comunale di Venezia) o meno.