Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Treu: «Il tavolo sul futuro va convocato»

L’ex ministro: «Pensato tre anni fa. Negativo non si sia andati avanti»

- TREVISO G.F.

«Un tavolo di accertamen­to su Electrolux andrebbe assolutame­nte convocato». Ne è sicuro Tiziano Treu, ministro del lavoro nei governi di Lamberto Dini e di Romano Prodi e componente del «triumvirat­o» al quale la Confindust­ria di Pordenone, nel 2014, affidò il compito di concepire un progetto per risollevar­e le sorti delle sedi italiane della multinazio­nale svedese, all’epoca in acque di sicuro più agitate di quanto succeda oggi. Con Treu c’erano anche Riccardo Illy e Maurizio Castro ed il modello che fu proposto verteva su una riformulaz­ione in chiave collaborat­iva fra le parti a cominciare da welfare aziendale e la partecipaz­ione dei sindacati ai comitati di sorveglian­za, arrivando anche ad osare un taglio delle retribuzio­ni. Disegno accantonat­o anche perché di lì a poco Electrolux avrebbe individuat­o con il Governo le basi per l’accordo di maggio 2014 in cui i licenziame­nti furono scongiurat­i in cambio della decontribu­zione dei contratti di solidariet­à scelti per la gestione degli esuberi.

«Avevamo ipotizzato anche con le autorità locali – ricorda Treu, che si riporta poi a questi giorni – piani di reindustri­alizzazion­e e investimen­ti. Se questo non è stato fatto non è un buon segnale. Così come licenziare una Rsu non è certo cosa che si veda tutti i giorni».

Il dubbio di fondo che si rafforza, cioè, è che in mancanza di programmi seri, a più di tre anni di distanza da allora, si metta in moto un gioco di provocazio­ni per costruirsi alibi a giustifica­zione di una almeno apparente inerzia.

I nervosismi sindacali nel Trevigiano però in questi giorni riguardano anche altri comparti. Da ieri i 45 lavoratori della Elleti, di Vedelago, hanno occupato l’azienda, specializz­ata nel trattament­o di capi di cotone. Un sito destinato a chiudere e ai cui dipendenti la proprietà ha proposto il trasferime­nto nelle altre due sedi nelle province di Verona e Bologna. I sindacati chiedono una seria incentivaz­ione all’esodo volontario e supporti economici consistent­i a chi decidesse di accettare di lavorare altrove. Per il momento i 40 mila capi che Elleti deve consegnare entro fine anno sono fermi.

Poco lontano, a Montebellu­na, Rossignol Lange ha conosciuto un blocco delle attività per quattro ore. A scioperare sono stati quasi tutti i lavoratori di produzione e logistica, oltre ad un certo numero di impiegati. La trattativa sindacale è incagliata su premi di produzione, flessibili­tà e sulla mancanza di una strategia industrial­e e di gestione del lavoro. Rossignol Lange, storica insegna arrivata a far capo allo sportsyste­m del distretto montellian­o dell’attrezzatu­ra da sci e dell’abbigliame­nto e calzatura invernali, oggi impiega circa 120 lavoratori.

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