Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Un buon mercato ma senza il sogno Gila Perinetti:«Se cambia idea noi siamo pronti»
Si spengono le luci sul calciomercato estivo e Giorgio Perinetti finalmente può riposarsi. Sono quasi le 23 al Melià Hotel di Milan, quando il direttore sportivo del Venezia si siede, dispensa battute e abbracci, si rilassa dopo tre mesi vissuti sul filo della tensione in mezzo a mille ostacoli. Dopo due autentiche imprese firmate con la doppia promozione dalla D alla B è tempo di bilanci. Ma c’è anche una porta socchiusa lasciata ad Alberto Gilardino, che ha rifiutato fino all’ultimo la B e che spera ancora nella A da svincolato. Magari sarà soltanto una frase buttata lì, ma con Perinetti i colpi di scena sono sempre dietro l’angolo. E dopotutto, se il ds dovesse ritenere sotto sotto che a una rosa completa in ogni reparto potrebbe mancare ancora un attaccante...
Direttore, è soddisfatto di questa campagna acquisti?
«Abbiamo fatto quello che ci eravamo prefissati di fare, abbiamo finito con un paio di giocatori in più in rosa, Non siamo molto fortunati, l’anno scorso era una delle Serie C più forti di sempre, quest’anno in B c’è stata un’esplosione di valori senza precedenti, con tante piazze competitive e tante squadre che ambiscono a fare il salto di categoria»
Come valuta complessivamente l’organico del Venezia?
«Riteniamo di aver allestito un buon organico, completo in ogni reparto e riteniamo anche di essere competitivi in una categoria così difficile e ricca d’insidie come la B di quest’anno»
Quella per Francesco Signori è stata una delle trattative più lunghe di tutto il calciomercato?
«E’ andata bene. Una promessa di matrimonio che si è concretizzata in un matrimonio reale dopo un lungo inseguimento. Ringraziamo il giocatore e l’agente che ci hanno aspettato e che hanno creduto alle nostre promesse. È un centrocampista che faceva al caso nostro, che ha saputo regalarci quel pizzico di dinamismo in più che ci mancava e di solito segna sempre qualche gol. Tutto è bene quel che finisce bene»
Qual è stato il colpo più difficile della sessione?
«Quello che non ho fatto. Se fosse stato più facile magari l’avrei preso...»
Dove andrà Gilardino?
«Con noi è sempre stato molto schietto e molto chiaro. Ci ha detto che non se la sentiva di scendere in B, ci ha detto che avrebbe aspettato e ancora sta aspettando. Adesso ha cambiato agente e anche al nuovo agente ha detto la stessa cosa. Lui ha l’ambizione di fare gol ancora in A, vorrebbe fare quelle reti che gli mancano a raggiungere quota duecento. Mi sembra un’aspirazione legittima, finché non cambia idea nessuno in B se lo può permettere. Se cambierà idea vedremo quello che succederà .... »
Nella griglia di partenza del calciomercato il Venezia è stato inserito nelle retrovie. È d’accordo?
«Ci hanno messo nella griglia di partenza fra le squadre che lotteranno per la salvezza, esattamente come un anno fa in quella griglia c’era la Spal che poi ha raggiunto la Serie A. Ce lo dobbiamo meritare noi l’avanzamento sul campo perché i giudizi e le pagelle estive lasciano il tempo che trovano. È giusto mettere il Venezia in una posizione di retroguardia, poi il lavoro di Inzaghi e la disponibilità al lavoro ci potrà portare più in alto. Quanto più in alto questo è tutto da vedere»
A Milano anche un premio alla carriera da parte dell’Adise, Associazione italiana direttori sportivi...
«Quando prendo un premio penso sempre se l’ho meritato. Credo di meritarlo per la passione che ho messo in questo lavoro. Ho realizzato un sogno inseguito fin da ragazzo, volevo fare il direttore sportivo, sono contento di aver vissuto e di vivere così. I premi si mettono su un tavolino, sono belli e gratificano. Ma la mia filosofia è quella di pensare sempre avanti, di guardare avanti sempre al prossimo premio. E vogliamo pensare a questa stagione e al Venezia in Serie B».