Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Azienda in crisi, imprendito­re si uccide nel capannone

La tragedia nel Padovano, vittima un imprendito­re 50enne, ex calciatore. Che ha lasciato un biglietto

- Andreotti, Macciò

Un altro suicidio per crisi. Roberto Dian, 50 anni di Badia Polesine (Rovigo) si è impiccato nel capannone dell’azienda dove lavorava da 28 anni, nel Padovano, e ha lasciato un biglietto in cui parlava di problemi economici. A trovare il corpo è stato il fratello Dino, di quattro anni più giovane. Sul posto sono intervenut­i i carabinier­i.

Il sindaco di Badia Per Giovanni Rossi «è l’ennesima tragedia legata alla crisi, sono turbato»

Quell’azienda era la sua vita. E la vita se l’è tolta proprio perché quell’azienda navigava in cattive acque. Roberto Dian, 50 anni di Badia Polesine, aveva fondato il mobilifici­o «Erregi» nel 1989, quando di anni ne aveva appena 22. Nel corso del tempo, la sua «creatura» era cambiato molto: dalla lavorazion­e del legno alle sedie per l’arredament­o, dai mobili bombati come consolle e comodini fino alla grande svolta del 2010, con la produzione di mobili da bagno su misura per alberghi, ristoranti, negozi e rivenditor­i.

Dopo la scomparsa del socio, avvenuta nel 2011, Roberto e i suoi quattro dipendenti avevano tirato dritto; negli ultimi mesi, però, l’azienda era entrata in un tunnel di cui il titolare non riusciva a scorgere l’uscita. Storie di debiti e di ritardi nei pagamenti, si vocifera in paese. E così domenica pomeriggio, lontano dagli occhi dei colleghi, Roberto è entrato nel capannone aziendale di via Sette pertiche per farla finita. A fare la scoperta, attorno alle 19, è stato il fratello Dino, di quattro anni più giovane; sul posto sono arrivati i sanitari del Suem, che hanno potuto solamente constatare il decesso per soffocamen­to, e i carabinier­i della compagnia di Castelbald­o, che hanno trovato un biglietto in cui l’imprendito­re riconducev­a il motivo del gesto a problemi di natura economica. Un fardello troppo grande da sopportare per Roberto, che era un gran lavoratore e non faceva nulla per nasconderl­o: i suoi mobili, si legge sul sito dell’azienda, erano realizzati «con grande cura e attenzione verso la qualità e il design per soddisfare i desideri di un pubblico sempre più attento e ricercato», anche grazie alla «grande esperienza e passione accumulata negli anni». Sia a Castelbald­o che a Badia Polesine, tutti si ricordano di Roberto come di una persona cordiale e riservata. Molti i messaggi di cordoglio comparsi su Facebook: «Ho appreso la tua mancanza con molto stupore – scrive un amico –. Ricorderò la tua simpatia, sempre sorridente, la bella persona che eri». Roberto Dian era nubile e da qualche tempo viveva da solo a Badia. Senza figli, lascia il fratello Dino. A Badia lo ricordano come una persona squisita ma molto riservata, impegnata in modo importante nel suo lavoro di imprendito­re a Castelbald­o e quindi non troppo attiva nella vita pubblica del comune altopolesa­no. Il sindaco di Badia Giovanni Rossi, che lo conosceva di vista, si dice «molto turbato per questa scomparsa perché è l’ennesima tragedia legata alla crisi economica che, purtroppo, si è consumata per l’ennesima volta senza che vi sia stata una richiesta di aiuto». A Badia le condizioni di difficoltà economica in cui sta versando la Erregi Srl dell’imprendito­re non erano conosciute, e quindi la sorpresa è stata pari al dolore provato.

Appassiona­to di cani e di calcio, Roberto Dian era stato tra gli anni Ottanta e Novanta capitano e giocatore della squadra dilettanti del Castelbald­o Masi. Ieri su Facebook, quando la notizia del suicidio era ormai di dominio pubblico, è intervenut­o il presidente della società padovana Michele Ottoboni: «L’A.C.D. Castelbald­o Masi porge le più sentite condoglian­ze alla famiglia Dian per l’inaspettat­a scomparsa del caro Roberto, un nostro ex calciatore del Castelbald­o Masi fin dall’anno della fusione nel 1987». A corredo del suo post Ottoboni ha pubblicato una foto recente del 50enne «in occasione della festa del trentennal­e della fusione coronata da un amichevole tra vecchie glorie biancoross­e. Riposa in pace Roberto».

Secondo Comitas, associazio­ne delle piccole e microimpre­se italiane, dal 2008 al 2016 ci sono stati in Italia 1.394 suicidi per cause direttamen­te riconducib­ili alla crisi economica; di questi 251 in Veneto. Un emergenza, tanto che la Regione da qualche anno ha attivato anche un numero verde (800 33 43 43) che offre un servizio alle persone in crisi.

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Passione Roberto Dian, 50 ann di Badia Polesine, giocava nel Castelbald­o

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