Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
I nubifragi ripuliscono l’aria La centralina dell’Arpav in rio Novo registra gli inquinanti sotto i limiti
Un occhio aggiuntivo sui rii, per controllare la qualità dell’aria. Ieri, a tre giorni dalla sua attivazione, Arpav ha diffuso i primi dati raccolti dalla nuova centralina di rilevamento piazzata dall’agenzia regionale per la protezione ambientale in rio Novo, all’incrocio tra rio del Malcanton e rio dei Tolentini. La nuova stazione, operativa dal 1 settembre, ha per ora avuto ancora poco su cui lavorare, e le poche giornate che l’hanno vista in funzione si sono oltretutto contraddistinte per il tempo incerto, tra forte vento e continui acquazzoni. Non stupisce perciò che i dati validati (i numeri in diretta saranno disponibili a partire da oggi) non evidenzino criticità. I livelli orari di biossido di azoto sono risultati mediamente più alti rispetto alla centralina di fondo di Sacca Fisola, pur sempre sotto limiti. L’ozono, che si riduce in presenza di ossidi di azoto, è risultato più basso in rio Novo rispetto a Sacca Fisola, mentre il PM10 è uguale nelle due stazioni, sempre sotto i limiti «L’alta concentrazione di biossido d’azoto e la conseguente scarsità di ozono confermano che si tratta di un punto a passaggio elevato, con un quadro opposto a Sacca Fisola – spiega Salvatore Patti, responsabile dell’osservatorio aria Arpav – Viene confermata anche la tendenza generale al miglioramento, che negli ultimi anni tra efficientamento energetico e riduzione degli sprechi sta cambiando positivamente la situazione atmosferica». In futuro Arpav vorrebbe riproporre le campagne di analisi a centraline mobili, che permetterebbero di confermare questi dati in periodi critici, raggiungendo snodi strategici. L’ultima attività di questo tipo risale al 2013.