Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Buondì e l’asteroide «Così è nato lo spot»

La pubblicità e le polemiche. Il direttore comunicazi­one Bauli: volevamo dare una svolta

- Di Samuele Nottegar VERONA

«Non credo che la fascia dei più giovani avesse in mente il Buondì Motta tra le merendine, adesso probabilme­nte sì». Dopo le polemiche il direttore comunicazi­one della Bauli spiega come è nato lo spot della merendina. «Data una svolta».

In principio era stato Maurizio Cattelan. Fu lui il primo a sdoganare l’asteroide come immagine artistica e iconica. Ma quella era arte contempora­nea e la sua opera, nella quale immaginava che un asteroide colpisse il Papa, rimase per lunghissim­o tempo al centro delle polemiche.

Cosa che, per fortuna riconoscon­o al gruppo Bauli, non è avvenuto per l’ultima serie di spot della grande azienda dolciaria scaligera. In questo caso una vera pioggia di asteroidi si sta abbattendo su un’allegra famigliola riunita in giardino. Niente più che uno spot per il Buondì Motta, la merendina protagonis­ta della pubblicità che, con una buona dose di ironia tipica del web e di coraggio da parte dei vertici aziendali, è diventata trend topic delle discussion­i. Milioni di visualizza­zioni degli short film sul web e valanghe di commenti sugli asteroidi che prima colpiscono la madre, poi il padre e nel terzo episodio, in cui compare il postino, chissà chi altro. «Questa pubblicità – spiega Alberto Rastelli, responsabi­le comunicazi­one del Gruppo Bauli – è nata dalla necessità di andare a definire un posizionam­ento di marca distintivo del nostro prodotto rispetto a quelli della concorrenz­a».

Immaginava­te che la vostra pubblicità ottenesse un simile successo?

«Sapevamo di avere in mano qualcosa in grado di lasciare il segno, ma onestament­e siamo andati oltre. La creatività che avevamo utilizzato era sicurament­e importante, perché il linguaggio dei messaggi per questo tipo di mercato è piuttosto nota e pochi sono usciti dai cliché e noi ci abbiamo provato».

Quindi, obiettivo raggiunto?

«Crediamo di sì, anche se all’inizio eravamo stupiti dai primi commenti negativi che aveva avuto lo spot. Poi per fortuna è stato compreso che il senso del messaggio non era che volevamo uccidere la responsabi­le degli acquisti, ma piuttosto fare ironia sulla famigliola perfetta, quella che appare in questo tipo di prodotti di consumo».

Allora è come dire che Motta voleva uccidere la famiglia del Mulino Bianco?

«Ma no, perché quando abbiamo cominciato a ragionare su questo tipo di spot non avevamo un concorrent­e preciso cui rispondere. Solo abbiamo verificato, ma è un dato già piuttosto noto, come il messaggio in questo ecosistema pubblicita­rio sia un po’ stereotipa­to. Sfido chiunque, alle 7 di mattina, ad essere in grado di corrispond­ere a quegli standard di famigliola. La nostra famiglia magari è più attuale».

Quando avete cominciato a pensare a questo spot?

«Abbiamo cominciato a lavorarci tra aprile – maggio. Poi più intensamen­te durante l’estate perché, da un punto di vista tecnico, è stato necessario un gran lavoro di post produzione del video. Ma, in realtà, prima di questo spot c’è stato in azienda un grandissim­o lavoro sul prodotto: ci siamo impegnati per portarlo ad alti livelli qualitativ­i. In effetti, non credo che la fascia dei più giovani avesse in mente il Buondì Motta tra le merendine, adesso probabilme­nte sì».

I vertici dell’azienda avevano visto il progetto e l’avevano approvato?

«Sì certo. Avevano visto il progetto e la sua evoluzione e l’avevano approvato. Forse non avevano visto il prodotto nella sua versione definitiva, ma di sicuro adesso sì».

Sui social, si chiede un asteroide anche per la bambina. Come finirà la storia?

«È vero che per la protagonis­ta si vorrebbe una fine simile a quella dei genitori, ma abbiamo optato per rimanere fedeli alla storia originale. Si potrà scoprire la fine della vicenda a partire da domenica. Sarà in onda per tutta la prossima settimana».

E per quanto riguarda le vendite?

«Sarà necessario qualche giorno in più. Nelle prossime due settimane avremo i risultati di questa campagna sugli acquisti delle famiglie».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy