Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Giovani e lavoro si rincorrono

- VENEZIA Alessandro Zuin

Se i posti di lavoro sono tornati, dopo 9 lunghissim­i anni, ai livelli pre crisi (vedi articolo sopra), come autorevolm­ente certificat­o dalla «bussola» dell’agenzia regionale Veneto Lavoro, il Nordest vive un cortocircu­ito che si è rivelato proprio nel corso di quest’estate: il lavoro insegue i giovani e i giovani inseguono il lavoro.

È accaduto, infatti, che sempre più di frequente negli ultimi mesi, singole aziende ed associazio­ni di categoria abbiano dichiarato l’imprevedib­ile difficoltà a trovare sul mercato del lavoro soggetti Under 30 disponibil­i a farsi assumere in fabbrica. Detto in altri termini: il lavoro è tornato, le imprese nordestine hanno riaperto la caccia al tecnico da inserire in squadra, ma il fenomeno per ora non incrocia i giovani. Al punto da lasciare ampi vuoti negli organici aziendali, con il risultato che - come nel caso della Friulintag­li, colosso veneto-pordenones­e del legno che è tra i maggiori fornitori di Ikea - i reclutator­i si sono rivolti fuori regione, andando a pescare i nuovi assunti tra i maggiormen­te disponili candidati pugliesi.

Perché sta accadendo tutto questo? I nostri ragazzi sono tutti bamboccion­i o vittime dei modelli televisivi, che li spingono a sognare Masterchef piuttosto che aspirare a un posto in una solida azienda manifattur­iera? All’interrogat­ivo e alle sue variegate risposte è dedicato il primo piano del nuovo numero di Corriere Imprese, l’inserto mensile che racconta le economie del Nordest in edicola domani all’interno del Corriere della Sera.

Non c’è, evidenteme­nte, una ragione soltanto, bensì un insieme di fattori che, messi uno dietro l’altro, producono il cortocircu­ito. Come avverte Tiziano Barone, che di Veneto Lavoro è il direttore, «ci dov’essere qualcosa che non funziona anche nei meccanismi di reclutamen­to delle aziende, poiché nel nostro motore di ricerca, Cliclavoro Veneto, si può trovare il curriculum di centomila aspiranti lavoratori. Il bacino da cui attingere, almeno in teoria, è molto abbondante».

Può anche essere che i nostri ragazzi, a differenza della generazion­e che li ha preceduti, non trovino particolar­mente allettante la prospettiv­a di un lavoro in azienda; o che, al contrario, la buona volontà ci sia ma manchi la necessaria formazione di base, poiché anche il lavoro in fabbrica è stato radicalmen­te cambiato dall’avvento delle nuove tecnologie e del digitale, richiedend­o al sistema scolastico e universita­rio - per sua natura spesso ingessato e lento competenze per trasmetter­e le quali ancora non è adeguatame­nte attrezzato. Qualche segnale, in questa direzione, dagli Atenei del Triveneto sta arrivando: come racconta l’inchiesta di Corriere Imprese, Padova ha messo in campo due nuovi corsi di laurea triennale, Ingegneria dell’innovazion­e del prodotto e Ingegneria meccatroni­ca; e Udine risponde lanciando la prima triennale in analisi dei Big data e Internet of things.

Resta un’ultima spiegazion­e per inquadrare il fenomeno, quella che la Cgil inquadra come la questione della qualità e dignità del lavoro. Cioè, per dirla fuori dai denti, retribuzio­ni dignitose e non stage o tirocini pagati 400 euro al mese, di cui le statistich­e segnalano un’autentica esplosione in Veneto. Altrimenti si capisce che 20mila giovani nordestini ogni anno preferisca­no andare all’estero: «Non hanno vita facile - sottolinea l’imprendito­re Mario Moretti Polegato - ma chi è bravo va avanti in fretta».

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 ??  ?? Ricerca digitale Spesso il mezzo di ricerca del lavoro tra gli Under 30 è lo smartphone
Ricerca digitale Spesso il mezzo di ricerca del lavoro tra gli Under 30 è lo smartphone

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