Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
L’addio a Padoan una vita per Venezia
La laguna piange il suo «mastro restauratore », l’uomo a cui si devono interventi strategici per la conservazione del patrimonio artistico e architettonico, anche negli anni difficili del dopoguerra. E’ morto ieri a 93 anni l’architetto e critico d’arte Renato Padoan, per anni soprintendente ai Monumenti di Venezia e, di recente, membro del direttivo veneziano di Italia Nostra. Fu lui a guidare lo studio sugli effetti dell’acqua alta del 1966 sui palazzi e dello smog sui marmi veneziani. E fu lui l’artefice, nel 1976, del recupero della porta della Carta di Palazzo Ducale. Sempre impegnato in prima persona nei cantieri di restauro, Padoan fu interlocutore dell’Unesco per i molti progetti su difesa e la conservazione di Venezia. Fu anche uno dei primi ad evidenziare il dramma dello spopolamento del centro storico, cercando di avviare le prime politiche di recupero dell’edilizia abitativa. Quest’anno l’architetto aveva donato a Italia Nostra il suo appartamento di Ca’ Bollani, sul Canal Grande, lì sperava trovasse casa la sezione veneziana del gruppo, ma anche un «centro di studio e di attività», che potesse passare al vaglio le decisioni e le iniziative adottate da enti e istituzioni pubbliche come la soprintendenza, il Comune e la Regione, anche contrastandole quando giudicate dannose per la città storica.
«Ci impegneremo a dar vita e impulso al quel Centro di ricerca, di studio e di tutela pensata dall’architetto Padoan», dice Italia nostra. (gi.co.)