Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Don Contin e i soldi per orge e viaggi Cinque conti a disposizione del prete
La Finanza sta chiudendo il cerchio sulla provenienza del denaro
Ormai il capolinea è vicino. Nei prossimi giorni, due settimane al massimo, la Guardia di Finanza depositerà in procura un resoconto dettagliato sui conti correnti e sulle disponibilità patrimoniali di Andrea Contin, il sacerdote ed ex parroco di San Lazzaro sospeso «A Divinis» dal vescovo di Padova Claudio Cipolla dopo che il pm Roberto Piccione l’aveva iscritto nel registro degli indagati con le accuse di violenza privata e favoreggiamento della prostituzione nei confronti di una parrocchiana che per anni ne era stata l’amante.
Da quella denuncia di inizio dicembre 2016 ne era nata un’inchiesta che ben presto si era concentrata anche sul lato economico della vita poco sacerdotale dell’ex don Contin. Spesso il fu sacerdote – che sembra non avere voglia di accondiscendere la decisione della curia ed è pronto ad accettare il processo canonico – veniva avvistato a bordo di auto di lusso (perfino una Jaguar), pronto a spendere conti importanti in ristoranti e hotel a cinque stelle, in località da sogno (dove si presentava come avvocato) o in vacanza in resort a cinque stelle in Croazia, Francia e sul Garda in compagnia delle sue amanti. Particolari che avevano spinto gli investigatori a chiedersi come fosse possibile per un sacerdote avere un tenore di vita così elevato.
Dalle indagini patrimoniali sono sbucati cinque conti correnti intestati o riconducibili all’ex parroco di San Lazzaro, zona Est di Padova. Coordinate bancarie che la Finanza sta analizzando per tentare di capire da dove provenisse il denaro usato dal sacerdote. Un’indagine patrimoniale che ormai è vicina alla sua conclusione e che fornire anche un’importante appoggio all’inchiesta penale, per cui prima dell’estate è stata concessa una proroga di altri sei mesi. Tutto era cominciato il 6 dicembre quando una quarantanovenne parrocchiana di San Lazzaro, amante delusa di don Andrea, si era decisa a trasformare la sua sofferenza e i suoi rapporti sessuali oltre ogni limite con don Contin, in una denuncia. Nelle otto pagine di verbale la donna faceva anche il nome anche di don Roberto Cavazzana, ex parroco di Carbonara di Rovolon, che a metà gennaio, in sei ore di interrogatorio, aveva ammesso la sua partecipazione alle orge organizzate dal collega.
Don Andrea e don Roberto avevano capito dopo la denuncia di essere nei guai, ed erano andati in curia a dire che loro erano innocenti. A smentirli ci avrebbero pensato gli inquirenti la mattina del 21 dicembre con una perquisizione.
Una stanza piena di sex toys di ogni sorta, una videocamera, una decina tra dvd e chiavette con riprese hard catalogate con i nomi di papi (pure sbagliati, come Papa Luciani II) erano la prova della testimonianza della parrocchiana, la cui versione diventava sempre. infine è arrivata la confessione di don Contin: «Sì, ho fatto sesso con cinque parrocchiane, spesso in canonica. Alcune volte anche con uomini di colore».
Il sospetto maggiore è che don Contin organizzasse orge mettendo annunci su siti di incontri per adulti offrendo la sua amante preferita in cambio di soldi, il sacerdote avrebbe fatto sesso con una ventina di donne.