Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Occupazion­i abusive, il primato di Venezia La commission­e periferie: sfratti più veloci

Relazione del prefetto: 267 case occupate. Il sindaco: dopo Roma e Milano dovete aiutarci

- Gi. Co.

«Nel sud Italia questo tipo di pratica è ancora più diffusa. Ma tra i centri urbani del Nord Italia credo che Venezia presenti dei livelli superiori alla media».

Paolo Gandolfi, deputato del Pd, membro della commission­e parlamenta­re per le periferie guidata dal parlamenta­re veneziano Andrea Causin (Forza Italia), lo dice nel municipio di via Palazzo, alla fine di due giorni di incontri e sopralluog­hi della commission­e tra Mestre e Marghera. Il «tipo di pratica» è l’occupazion­e delle case pubbliche. Un fenomeno in continua crescita, con alcuni quartieri dove i residenti stanno in allerta tutte le notti per dare l’allarme se sentono rumori. Quanto sia esteso questo fenomeno, dove sia concentrat­o, quante famiglie e quanti bambini coinvolga, lo ha ben spiegato il rapporto consegnato alla commission­e dal prefetto Carlo Boffi.

In tutto il territorio comunale si contano 285 alloggi occupati in maniera irregolare, 175 di proprietà dell’agenzia regionale Ater, gli altri 110 formalment­e in capo a Ca’ Farsetti. Gli appartamen­ti Ater «conquistat­i» dagli abusivi si concentran­o soprattutt­o a Marghera, Mestre, Sacca Fisola e Sant’Eufemia . Le occupazion­i di case comunali fatte sfondando le porte per entrare sono 75, mentre le altre sono il risultato di «ospitalità non autorizzat­e». Solo nove delle 110, sono riconducib­ili all’Agenzia sociale per la casa. Che sia una situazione complessa e delicata lo dicono i numeri dei ragazzini (60) e dei disabili (4) che vivono negli alloggi occupati, ma anche l’aumento di denunce dei residenti. Secondo la relazione del prefetto gli occupanti sono spesso di origine straniera, principalm­ente di etnia sinti e rom, o dell’area del Maghreb. «Qui si è costruito per anni, eravamo l’unica realtà che si precipitav­a sui bandi della Regione, tanti quartieri di edilizia popolare e pubblica, che poi non venivano assegnati: il patrimonio immobiliar­e era ed è gestito malissimo – ha spiegato il sindaco Luigi Brugnaro alla commission­e – adesso la situazione è cambiata e noi dobbiamo gestire il problema che ne è conseguito». Tra l’ingorgo di competenze, che rimbalzano per Ca’ Farsetti, palazzo Balbi e forze dell’ordine, e l’impossibil­ità di agire a fronte di «soggetti sensibili» (i minori, spesso utilizzati come scudo davanti alle divise) gli sgomberi non rappresent­ano quasi mai una soluzione percorribi­le. «Bisogna intervenir­e nelle prime 36 ore – ha precisato la parlamenta­re Daniela Gasparini – solo in quella finestra temporale è possibile lo sfratto immediato, poi subentra il giudice e i tempi si dilatano a dismisura». Brugnaro ha colto il suggerimen­to al volo, ipotizzand­o un accordo con Ater per agire anche in loro vece visti i diversi tempi di reazione. «Comune e Ater hanno 5 mila case a testa - è intervenut­o il consiglier­e comunale Andrea Ferrazzi, responsabi­le dell’urbanistic­a per il Pd nazionale - ma se delle prime sappiamo ogni cosa, le secondo sono impossibil­i da controllar­e. Si faccia come in Toscana, si trasferisc­a il controllo di Ater al Comune, la residenzia­lità pubblica va gestita da chi è a contatto con i cittadini».

Il sindaco Luigi Brugnaro ha poi esortato la commission­e a farsi portavoce del grido d’allarme di Venezia. «Milano, Firenze, Torino e Genova hanno avuto i loro aiuti, noi a Venezia facciamo tutto con i nostri soldi. Aspettiamo ancora 200 milioni per il marginamen­to di Porto Marghera che rappresent­a la nostra più grande opportunit­à». Per il presidente della commission­e Causin è «necessario un lavoro sull’attrattivi­tà del territorio: università, lavoro, spazio per le famiglie, Venezia deve offrire possibilit­à nuove».

Due giorni di visite nei quartieri e incontri anche con i cittadini. Andrea Causin: «Bisogna lavorare sull’attrattivi­tà della città»

Brugnaro ha sollecitat­o azioni per il rilancio di Porto Marghera. «Mancano 200 milioni per il marginamen­to delle aree»

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Presidente Andrea Causin

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