Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Noi c’eravamo...» Filippini, la passione fino alla fine

- C.F.

«Noi c’eravamo...». Cominciava così il lungo intervento che Bruno Filippini, sindacalis­ta storico dei chimici di Porto Marghera, aveva scritto pochi mesi fa in occasione dell’inizio delle celebrazio­ni dei 100 anni di Porto Marghera. Un racconto appassiona­to delle lotte per il lavoro e la salute, quando anche il prefetto di fronte all’inquinamen­to ordinava agli operai di lavorare con le maschere antigas invece di ordinare alle aziende di risanare gli impianti, delle battaglie per i diritti, della dura stagione dei sindacalis­ti baluardo contro le Br dentro le fabbriche. «Nelle celebrazio­ni dei 100 anni di Porto Marghera - scriveva Filippini - date voce a coloro che la storia l’hanno fatta davvero, i lavoratori tutti di Porto Marghera». Lui era uno di quelli che la storia l’aveva fatta davvero. La sua di storia si è fermata ieri, all’ospedale di Verona, dove è morto dopo un’ultima battaglia, quella contro un cancro. «L’ha affrontata com’era lui -racconta l’amico Luciano De Gaspari, ex segretario regionale della Cgil - deciso, determinat­o, con coraggio e dignità». Filippini aveva 68 anni e a Porto Marghera c’era arrivato nei primi anni Settanta operaio al Petrolchim­ico 2. Qui era iniziato anche il suo percorso di sindacalis­ta dei chimici di cui era stato il leader indiscusso per decenni, prima segretario provincial­e poi regionale. Proprio questo impegno lo aveva fatto entrare nel mirino delle Br (in uno dei loro covi fu trovata una sua foto). «Erano anni difficili e drammatici - racconta il deputato di Articolo 1 Michele Mognato - Bruno non poteva girare da solo, era sempre “accompagna­to” da altri compagni del Pci. Un uomo delle città, del mondo del lavoro». La qualità del lavoro era sempre stato il faro del suo impegno. Era stato protagonis­ta con Sergio Cofferati, allora segretario dei chimici, della battaglia contro la privatizza­zione della chimica e poi negli anni Novanta dell’Accordo per Porto Marghera. «Peccato che non abbia potuto vederlo realizzato. E’ stato un uomo che non ha mai temuto le sfide - dice Enrico Piron, segretario della Cgil metropolit­ana - dotato di una visione di futuro e di prospettiv­a che gli ha permesso di anticipare i tempi». Nel 2005 era entrato in politica, come consiglier­e comunale dei Ds e nel 2010 era diventato assessore alla Casa e al patrimonio per Italia dei valori. «Un sindacalis­ta e un politico della sinistra riformista» dice Nicola Pellicani, consiglier­e comunale del Pd. «Un uomo generoso, fino all’ultimo ha voluto testimonia­re le lotte per l’ambiente e per il lavoro» dice Maria Teresa Menotto, segretaria comunale del Pd. «Noi c’eravamo - ha scritto Filippini nel suo ultimo intervento - quando venne lanciata la sfida della compatibil­ità tra industria e ambiente. Quella sfida purtroppo è stata persa ma oggi va riformulat­a con un nuovo modello di sviluppo industrial­e eco-sostenibil­e». «Soprattutt­o da pubblico amministra­tore - racconta Gianfranco Bettin che fu in giunta con lui - Bruno ha incrociato il suo impegno per il lavoro a quello per un ambiente risanato. Per la sua vita di militante sindacale e politico, per la sua stoffa umana, generosa e intelligen­te, la città deve essergli grata». I funerali di Filippini saranno celebrati venerdì 29 settembre, alle 11.30 a Ca’ Farsetti e a tenere l’orazione funebre sarà l’ex segretario nazionale della Cgil Sergio Cofferati.

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(foto Errebi) Sindacalis­ta Bruno Filippini per decenni leader dei chimici

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