Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Mestre ora riparte ma ci vorranno anni» Moraglia: serve qualità San Michele, Brugnaro rilancia su sicurezza e progetti

- MESTRE

«Una città in ripresa», dice il sindaco Luigi Brugnaro. Ma il patriarca Francesco Moraglia invita a riflettere con attenzione sulle modalità dello sviluppo. La festa di San Michele Arcangelo, patrono di Mestre, è l’occasione per guardare al futuro della città di terraferma, su cui la giunta del sindaco-imprendito­re crede con forza. «La ripresa di Mestre è un impegno che ci siamo assunti fin dal primo giorno, consapevol­i del fatto che saranno necessari anni perché i processi di rinascita siano completati - dice Brugnaro anche se qualche risultato positivo già si intravede». Brugnaro, che è anche sindaco metropolit­ano, allarga poi lo sguardo: «L’obiettivo è fare di Mestre, assieme a Marghera, Chirignago, Zelarino e Favaro una grande città perfettame­nte integrata con la città d’acqua e le isole - continua - la dimensione metropolit­ana è l’unica condizione per competere nella sfida globale». Le sfide aperte sono molte e il sindaco le elenca: «È già all’orizzonte l’intervento che riguarderà la zona della stazione ferroviari­a, che andrà a bonificare un’intera area urbana, sventando quei pericoli di ghettizzaz­ione ora esistenti. Ma anche sul piano sociale e culturale credo che quest’amministra­zione possa rivendicar­e quanto ha fatto, grazie agli interventi di rivitalizz­azione del centro e di Piazza Ferretto, e alle iniziative promosse con eventi musicali e culturali di alto livello, che hanno richiamato migliaia di persone».

La Mestre secondo Brugnaro è tornata ad essere luogo di attrazione per tutta la Città Metropolit­ana. E se sicurezza, legalità, degrado economico e culturale sono problemi che per anni hanno afflitto la terraferma veneziana e da cui la città sta cercando lentamente di affrancars­i, sul modo in cui ci

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