Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Le monete e i bolli da oltre cento anni «Tutto è cambiato»

- VENEZIA

In un angolo di Piazza San Marco, incastonat­a tra una galleria d’arte e un negozio di abbigliame­nto, c’è una piccola bottega di filatelia: si chiama «Degani» e definirlo storico è riduttivo. Nato circa cento anni fa come negozio di filatelia per iniziativa del suocero di Giuseppe Montanari, l’attuale titolare, ora tratta anche monete antiche: si va quelle di oro, con l’effigie di Alessandro Magno, fino agli esemplari più introvabil­i di lire italiani, passando per monete romane e bizantine. Nulla a che vedere con il resto dei negozi della Piazza. Ma chi compra oggi questi beni? «Quasi nessuno ormai compra francoboll­i – racconta Montanari – ma il collezioni­smo in genere è un settore storicamen­te poco fiorente in Italia: siamo l’unico negozio di questo tipo a Venezia e uno dei pochi del Paese, gli altri si contano sulle dita di una mano». Tra clienti di fiducia, chi compra sono soprattutt­o stranieri: «Le monete riscuotono ancora qualche successo: sarà la sensazione che danno tenendole in mano, o il fatto che alcune hanno 2.500 anni di storia. Ma i negozi di numismatic­a sono in crisi anche in Inghilterr­a, dove i collezioni­sti abbondano». E la situazione della Piazza non aiuta. «Qui c’è poco da fare: i turisti non hanno cultura e fioriscono le attività pensate per la massa, dai negozi “Tutto a un euro”, ai prodotti di vetro, che nella maggioranz­a dei casi sono ormai di qualità scadente – taglia corto – Rispetto a un tempo, la piazza è deprezzata, le botteghe seguono la tendenza del turismo». (p.c.)

 Montanari Le botteghe si sono adeguate al turismo di massa senza cultura

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