Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Ritrae un «proletariato campagnolo», malinconico, ai margini della società
se potessi ritrarli un giorno». Quel giorno arriverà qualche anno più tardi, a Nuenen, nel Brabante, dove Van Gogh torna a vivere con i genitori, lì trasferiti. Vi giunge nel dicembre del 1883, dopo la rottura del legame con la prostituta Sien e qualche mese trascorso nella provincia della Drenthe - territorio ricco di torbiere, amato dagli artisti olandesi per i suggestivi scorci tra alberi e canali - dove aveva prodotto specialmente paesaggi. Trasferirsi a Nuenen sarà una scelta vincente. In due anni Vincent crea numerosissimi disegni, acquerelli e quasi duecento quadri: i primi capolavori, «i primi Van Gogh». Nel villaggio vicino Eindhoven non passa «nemmeno un giorno senza aver lavorato, dalla mattina fino a notte, tra i tessitori e i contadini».
È colpito dai tessitori, disegna e dipinge direttamente nelle loro case, in una visione ravvicinata di quei contadini che lavorano al telaio, soprattutto in inverno, per incrementare il misero salario dato dal lavoro nei campi.
Realizza, tra dicembre 1883 e luglio 1884, 18 disegni e 10 quadri su questo tema. Nella rassegna berica c’è Telaio con tessitore dell’aprile-maggio 1884 (Otterlo, Kröller-Müller Museum, The Netherlands), uno dei dipinti di maggiore dimensione e il più rifinito dal punto di vista pittorico della serie: è dominato dal color ottanio, la luce che sbuffa dalle finestre è di un verde stridente, le penombre sfruttano le sfumature del blu. È una sorta di icona il settecentesco telaio in legno di quercia, davanti al quale quasi scompare il contadino al lavoro. Questo quadro, tra l’altro, venne rubato al Kröller-Müller Museum nel 1988 e ritrovato diversi mesi dopo.
Nel fertile periodo di Nuenen il rapporto con la pittura diventa più intenso. L’artista che amava la campagna - e si
Temi «I coltivatori di patate» è una delle opere che più rappresenta il legame fra l’uomo e la terra