Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Nuovo scontro sui consulenti Caso Giotto giunta assente
Per tre ore sono andati avanti a discutere con il vicesegretario comunale Francesco Vergine sul regolamento del consiglio sugli atti ispettivi, dopo che i consiglieri del Gruppo Misto Renzo Scarpa e Ottavio Serena erano arrivati a scrivere anche al ministero dell’Interno per denunciare l’inadempienza di Ca’ Farsetti nel rispondere alle interpellanze, per le quali la legge prevederebbe il termine di un mese. Poi è arrivato il momento di parlare di un’altra interpellanza «calda» della coppia di ex consiglieri fucsia, relativa alla mostra «Magister Giotto» e alla sua – a loro dire – eccessiva pubblicizzazione sul sito del Comune di Venezia: questione che Serena e Scarpa avevano definito come l’ennesimo «conflitto di interessi» del sindaco Luigi Brugnaro, visto che la sede della mostra era quella Scuola grande di Misericordia di cui l’imprenditore, con una delle sue società, è concessionario per quasi un secolo. Ma di fronte all’assenza di Brugnaro, a cui l’interpellanza era espressamente rivolta, ma anche di qualsiasi altro rappresentante politico della giunta, e nonostante una richiesta formale alla segreteria del sindaco di partecipare, la seduta è stata tolta e la discussione rinviata. «A queste condizioni non era possibile fare nulla», taglia corto Serena, visibilmente contrariato.
Tra l’altro proprio ieri Serena e Scarpa sono tornati su un altro loro «cavallo di battaglia»: le consulenze delle società partecipate. Già a marzo avevano presentato una lunga interpellanza nella quale evidenziavano un aumento delle consulenze dai 2 milioni del 2015 ai 2,7 del 2016, legate soprattutto a Veritas (da 527 mila a un milione e 160 mila euro), e anche una raffica di diciture poco chiare su prestazioni e somme pagate, a cui non hanno ancora ricevuto risposta. E ora tornano alla carica, partendo dal caso di una dipendente dell’ufficio tributi del Comune di Jesolo che ha ricevuto una consulenza sempre da Veritas per gestire il contenzioso sugli arretrati non versati, così come altri incarichi poco chiari affidati dalla multiservizi. «Qualora nella mia azienda ci sia una mansione ricorrente da svolgere, e il recupero crediti lo è, devo farvi fronte con personale mio dipendente - attaccano Serena e Scarpa - ci chiediamo se all’interno di Veritas o del Comune non ci fossero quelle competenze». (a. zo.)