Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Primo Daspo urbano al portabagag­li abusivo che «vive» in stazione I dati della Polfer: selfie sui binari, 20 casi tra i ragazzi

- VENEZIA E. Bir.

C’è chi è arrivato a colleziona­re anche un centinaio di denunce. E, tra loro, molti hanno accumulato una serie di fogli di via, senza averli mai rispettati. Sono sempre tornati a bazzicare nelle stazioni ferroviari­e e a disturbare i turisti chiedendo soldi per aiutarli a portare i bagagli. Ora il Comune e la Questura stanno emettendo il primo Daspo urbano a Venezia. Il provvedime­nto sarà notificato in questi giorni a un uomo di nazionalit­à tunisina che è stato sorpreso più volte a creare problemi tra le stazioni di Venezia e Mestre. Il provvedime­nto è una delle misure contenute all’interno del decreto sulla sicurezza urbana approvato a inizio dell’anno dal consiglio dei ministri. Nel caso di Venezia e Mestre da tempo nel mirino dei controlli ci sono i portabagag­li abusivi che spesso si rendono protagonis­ti di episodi violenti nei confronti dei turisti e verso la polizia ferroviari­a che cerca di controllar­li e allontanar­li dal via vai di passeggeri, clienti dei negozi, dei ristoranti, dei locali. «Ormai le stazioni sono delle città», ha detto Monica De Bernardin, che guida il compartime­nto della polizia ferroviari­a del Veneto, ieri in occasione della presentazi­one del concerto della Fanfara della polizia, in programma domani alle 11.30 nel piazzale antistante la stazione dei treni di Venezia, per festeggiar­e i 110 anni della Polfer. «Quello che succede fuori della stazione, succede anche dentro», ha aggiunto. Non a caso da gennaio a settembre la Polfer ha arrestato 23 persone e ne ha denunciate 727, delle quali 111 per furti e borseggi, e ha impiegato 645 pattuglie a bordo dei convogli sulle linee più a rischio. Le denunce di furto sono diminuite. Sarà merito anche delle 36 mila persone controllat­e (con 1.130 multe), complice l’allerta terrorismo. Per affrontare ogni eventualit­à su questo fronte gli agenti da tempo si «allenano» su treni messi a disposizio­ne dalle Ferrovie.

E’ una delle novità della Polfer, accanto alla nascita del nucleo specializz­ato nei trasporti di merci pericolose, particolar­mente utile per la presenza di Porto Marghera.

Nelle stazioni-città non sono mancate neppure le belle notizie, come quella del viaggiator­e salvato dall’infarto con il defibrilla­tore (ancora oggi torna a salutare gli agenti a Mestre ogni volta che può) o quella dei 51 ragazzi scappati di casa e ritrovati. Quando si parla di ragazzi, però, la vera emergenza è quella legata alla moda dei selfie sui binari, che in Italia hanno già provocato diverse vittime. L’ultima alcune settimane fa a Padova: un ragazzo che per scattare una foto sopra la carrozza di un treno è rimasto folgorato. Quest’anno tra Venezia, Treviso, Belluno, Padova e Rovigo ci sono stati almeno venti casi. Anche di questo si parla nell’ambito del progetto «Train to be cool», che porta gli agenti nelle scuole medie e superiori del Veneto e non solo per informare sui pericoli di alcuni comportame­nti in ambito ferroviari­o. Finora questa iniziativa in Veneto ha raggiunto quasi tremila studenti nel 2016 e già duemila quest’anno.

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Tra i treni Due agenti della polizia ferroviari­a alla stazione di Santa Lucia

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