Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Più soldi e poteri ai nostri sindaci, meno burocrazia»

Sondaggio Swg nei comuni. Appello a Mattarella

- VENEZIA

Alla vigilia dell’assemblea nazionale dell’Anci a Vi- cenza, Swg ha sondato veneti e italiani su diversi temi, a cominciare dal ruolo dei sindaci. Tra i punti, la richiesta di maggiori poteri ai primi cittadini per «aggirare» la burocrazia.

Immigrati L’integrazio­ne non è una priorità

L’autonomia? Meglio darla ai sindaci. Alla vigilia dell’assemblea nazionale dell’Associazio­ne Nazionale Comuni Italiani-Anci e a due settimane dal referendum per l’autonomia del Veneto, Swg ha chiesto ai veneti e agli italiani quali sono le figure istituzion­ali più importanti per lo sviluppo del territorio e come secondo loro è possibile rendere le città più vivibili. Nonostante Veneto e Lombardia si apprestino al referendum per chiedere maggiore autonomia per la Regione, i governator­i sono solo secondi nella graduatori­a della rilevanza per lo sviluppo col 49% delle menzioni (era possibile indicare tre figure) perché al primo svettano i sindaci col 66%.

L’85% vorrebbe maggiori poteri per i primi cittadini e il 44% pur di metterli in condizione di essere più efficaci e tempestivi sarebbe anche disposto a chiudere un occhio sul rispetto delle regole e ritiene accettabil­e che possa aggirare la burocrazia per il bene dei cittadini. Quanto ai soldi, lo Stato per sostenere lo sviluppo delle comunità dovrebbe darne di più ai Comuni secondo il 56% degli intervista­ti e solo il 17% ritiene debbano invece andare alle Regioni.

Infine, le priorità dei cittadini per una città vivibile.Gli intervista­ti potevano indicare due risposte e l’ultima delle preoccupaz­ioni (appena il 4%) è l’integrazio­ne degli immigrati. La prima (56%) è avere servizi più efficienti, poi più aree verdi (34%) meno traffico (33%), opportunit­à per i giovani (23%), cura degli anziani (13%), seguita da case meno care e più iniziative culturali (11% entrambe).

Nel sondaggio Swg c’è tutta l’agenda dei sindaci che domani a Vicenza, all’apertura della tre giorni Anci, sarà consegnata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al nutrito parterre di ministri che fino a venerdì si avvicender­à all’assemblea: giovedì Beatrice Lorenzin, Luca Lotti e Graziano Delrio e venerdì il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, Giuliano Poletti, Claudio De Vincenti e il sottosegre­tario Pier Paolo Baretta. «Faremo un appello a Mattarella e Gentiloni? Presentiam­o loro il sondaggio che fotografa la situazione sorride Maria Rosa Pavanello, sindaco di Mirano e presidente di Anci Veneto - Questo sondaggio evidenzia che i cittadini chiedono quello che chiedono i sindaci, cui negli ultimi otto anni è stata tolta autonomia». Nella prospettiv­a del referendum per autonomia del Veneto, la ricerca pone i sindaci in una posizione privilegia­ta di interlocut­ori con palazzo Balbi. E oltre che nelle mani di Mattarella e Gentiloni, sarà data a anche al governator­e Luca Zaia. «Finalmente è stata istituita la Conferenza delle Autonomie e il documento Anci Veneto che appoggia il referendum chiede proprio che i Comuni siano interlocut­ori costanti e seri al tavolo di trattative - spiega Pavanello - Non siamo per un centralism­o statale e neanche per un centralism­o regionale e chiediamo di essere davvero ascoltati».

Non tanto per avere più poteri ma per poter esercitare quelli che i Comuni hanno già. «Adeguament­i di scuole ed edifici, piste ciclabili,impiantist­ica, sicurezza e manutenzio­ne del territorio, social housing per anziani e giovani- elenca la presidente Anci - Ma non abbiamo risorse né economiche nè umane per poterle esercitare. I vincoli ordinament­ali rendono impossibil­e un’autonomia di bilancio. Lo Stato ha accentrato tutto, dovrebbe avere più fiducia nella capacità dei Comuni di dare risposte efficienti».

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