Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Turismo boom, il Veneto nel mondo ora si chiamerà la terra di Venezia

- Di Gloria Bertasi

In Veneto, il turismo continua a crescere: da inizio anno i visitatori sono aumentati del 5 % rispetto al 2016. Un esercito di 70 milioni di presenze che produce un fatturato di 17 miliardi di euro. Dati emersi ieri a «Buy Veneto», la fiera che riunisce operatori turistici di tutto il mondo. Il governator­e Luca Zaia ha anche lanciato il nuovo slogan del Veneto. «Diventerà “The land of Venice”, la terra di Venezia» ha detto.

Sono sempre di più e provengono da ogni angolo del mondo per visitare le nostre città d’arte e le nostre bellezze naturali. E chiedono servizi «unici», come dormire in un casolare che si affaccia sui vigneti, degustare pietanze e sorseggiar­e vini del territorio. In Veneto, il turismo continua a crescere: da inizio anno i visitatori sono aumentati del 5 per cento rispetto al 2016. Un esercito che ormai sfiora 70 milioni di presenze e che produce un fatturato di 17 miliardi di euro, il 10 per cento del prodotto interno lordo della regione.

Che i turisti siano sempre di

più non spaventa il governo del Veneto. Tutt’altro, «è vero, ci sono città che hanno troppa pressione e che, come Venezia, vanno anche in overbookin­g con 150 mila persone al giorno ma io dico che i turisti non sono mai troppi». Parole del presidente Luca Zaia che ieri ha aperto «Buy Veneto», la fiera che riunisce operatori turistici di tutto il mondo con l’obiettivo di promuovere al meglio la nostra regione e che, dopo 15i edizioni nel centro storico veneziano, quest’anno si è trasferita in terraferma, all’hotel Laguna Palace di Mestre.

Per quest’anno, il suo slogan continua ad essere «Tra la terra e il cielo» ma a breve sparirà. «Diventerà “The land of Venice” (la terra di Venezia, ndr) – ha spiegato Zaia -, per permettere di identifica­re meglio la nostra regione». La fiera con il suo trasloco a Mestre («ce lo chiedevano gli operatori e così riduciamo anche le spese», ha spiegato l’assessore al Turismo Federico Caner) ha aumentato le presenze portando i buyer da 180 a 200, i percorsi educationa­l da 8 a 11 e i paesi presenti da 30 a 47 con le new entry di Cina e India.

«Nel 2017 cresciamo del 5,1 per cento in presenze, del 4,3 in arrivi, le due province che in termini percentual­i sono cresciute di più sono Treviso con 11 per cento in più d’arrivi e 9 di presenze e Vicenza con un 13,2 e un 6,3», ha detto Caner. Maggiore il peso degli stranieri (più 5 per cento) rispetto agli italiani (più 3,9).

Per portare ancora più visitatori in Veneto, Zaia punta a quello che oggi si chiama turismo «emozionale», ossia che regala esperienze uniche, autentiche. «Funziona ovunque nel mondo, dove si può dormire nelle botti, nelle grotte, nelle case sugli alberi e nelle gampling (le tende di lusso,

ndr) – ha detto – o nei sottotetti cosa che qui non è possibile: chiediamo deroghe alle Usl fuori dalle città d’arte». Turismo slow, attento all’ambiente, a cultura ed enogastron­omia dovrebbe essere il futuro, ma va sempre coordinato. «Il turismo se mal gestito può diventare un problema come a Venezia», ha detto Caner. Guai a parlare di numero chiuso: «Esiste sempre qualche snob che dice “fermiamo le orde”, e invece io dico porte aperte e sì alla programmaz­ione».

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Una gampling Sono tende extra-lusso, molto richieste dai turisti

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