Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
In tutto il Veneto calano reati (e denunce) I prefetti: «Le nostre città sono sicure» I dati del ministero. Non mancano le eccezioni: a Venezia aumentano i furti
«a fondo classifica» le altre province venete. A partire da Rovigo, dove le denunce sono scese del 12,5 per cento: 7.153, ovvero 2.998,1 ogni 100 mila abitanti); Rovigo si distingue anche fra le città meno colpite dalle rapine (nono posto).
Dati positivi anche per Vicenza che, su 25.146 denunce ( 2906,8) subisce una flessione del 10,2 per cento. Buono anche il risultato di Treviso: qui le denunce sono scese dell’8 per cento (21.422, ovvero 2.417,9 ogni 100 mila abitanti): la stessa Treviso, poi, è sul podio come provincia meno colpita per le estorsioni (reati calati del 27%) e risulta pure fra i territori con meno denunce per truffe e frodi informatiche (al sesto posto). Infine Belluno: «solo» 4.782 le querele (2.323,8 ogni 100 mila abitanti) che ufficializzano una diminuzione dei reati segnalati del 7,1 per cento; e qui si incassa anche un primo posto per provincia meno colpita, a livello nazionale, dagli scippi.
Che tali risultati siano frutto di territori più sicuri (e non di un fenomeno legato allo stimolo di denunciare o meno) sono pronti a giurarlo le autorità locali. «Qui si denuncia tutto commenta il prefetto di Verona Salvatore Mulas- . Noi ne abbiamo le prove ogni giorno. Io stesso che non sono poliziotto ricevo segnalazioni quotidianamente, quindi quel calo è reale, non dettato dallo sconforto». Anche a Treviso nessun dubbio: «Se le denunce calano, vuol dire che stiamo perseguendo la strada giusta - spiega il procuratore Michele dalla Costa -. È stato potenziato il controllo sul territorio»
Non mancano le «maglie nere» anche in Veneto: Venezia, ad esempio, risulta fra le prime dieci provincie più colpite per furti nei negozi ( 244,1 ogni 100mila abitanti, con un aumento del 2 per cento rispetto al 2015) e nei borseggi (578,2 ogni 100 mila abitanti, nonostante si registri una diminuzione del 16 per cento).