Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Scoppia la boule, risarcita Ventenne si ustiona, paga l’azienda produttric­e

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Un difetto di fabbrica, un’imperfezio­ne nella plastica, e la borsa dell’acqua calda esplode in un gavettone di dolore, ustionando gravemente una ventenne. È successo lo scorso dicembre a Mirano, e ora, dopo una lunga battaglia legale, la ragazza si è vista risarcire dall’azienda produttric­e con cinquemila euro nonostante le iniziali ritrosie della società, che non intendeva ammettere l’errore di costruzion­e. Le conseguenz­e dell’incidente non erano state solo temporanee: la ragazza porta ancora su di sé il segno dell’accaduto sotto forma di cicatrici indelebili, per questo ha deciso di rivolgersi allo Studio 3A per un consulto legale. Il gruppo di esperti ha prima escluso ogni responsabi­lità in capo al venditore finale, un negozio di Mirano, poi ha deciso di affrontare la società produttric­e, la multinazio­nale Mapa Spontex, che in prima battuta ha rispedito al mittente ogni accusa. Ecco allora che è stato consultato un tecnico, che non ha avuto difficoltà a individuar­e la causa dell’esplosione in un difetto di fabbrica: la linea di fusione della boule era infatti debole, e ha ceduto nonostante tutte le precauzion­i del caso. Solo allora Mapa Spontex ha ceduto, accordando­si in via stragiudiz­iale con la ragazza di Mirano, che si è vista riconoscer­e il risarcimen­to. (gi. co.)

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