Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Vittorio, Piera, Gianni e i loro viaggi senza ritorno
L’associazione torinese Exit ha in lista tre veneti che hanno chiesto di andare a morire in Svizzera. Dal 2012, dalla provincia di Venezia sono partiti in quattro per Zurigo per non tornare più al dolore.
Il 26 giugno del 2012, a 54 anni, l’attivista dei Comunisti Italiani Vittorio Bisso saluta per l’ultima volta la moglie Marisa e il figlio Davide nella clinica Dignitas a Forch, vicino Zurigo, dove ieri è morto anche Loris Bertocco. Si era ammalato di Sla. «Il suo fu un gesto d’amore ha ricordato di recente la moglie - Prima di morire, sorrise».
A settembre dello stesso anno l’associazione Luca Coscioni, Radicali, Uaar ed Exit Italia lanciarono una campagna per cercare malati terminali disposti a raccontare la loro storia. Piera Franchin, mestrina, 74 anni, attivista di Rifondazione e malata terminale subito aderì. E in un testamento video raccontò come e perché aveva deciso di farla finita: «Il mio fegato è impazzito e genera molto ferro. Diventerò nera come l’acciaio». Ha lasciato la vita il 3 maggio 2013.
Martedì 28 febbraio 2017 ì Gianni Trez, 64 anni, veneziano, pensionato Telecom, se n’è andato stringendo la mano alla moglie Emanuela e alla figlia Marta. Due anni prima aveva scoperto di essersi ammalato di tumore. «Non riesco a mangiare, a parlare, a dormire. Provo dolori lancinanti. È una sofferenza senza senso».
Marisa Piovesan Quella di mio marito Vittorio fu una scelta d’amore